L’UNICO EFFETTO DELL’ANALISI, SE TENUTA IN CONSIDERAZIONE, È QUELLO DI RITARDARE ULTERIORMENTE LA REALIZZAZIONE DI UN’OPERA FORTEMENTE VOLUTA DALLA COMUNITÀ DI GENOVA, DALLE ISTITUZIONI LOCALI E DALL’INTERO MONDO PRODUTTIVO
Roma – “L’analisi costi-benefici della Gronda pubblicata sul sito del MIT, è caratterizzata da errori macroscopici, soluzioni tecniche irrealizzabili, valutazioni dei dati del tutto arbitrarie. Nonostante tale uso assolutamente non corretto dei parametri, su cui Autostrade per l’Italia si riserva azioni legali a propria tutela, l’esito dell’analisi costi-benefici è positivo, confermando la netta prevalenza dei benefici sui costi dell’opera.
Qualora fosse tenuta in considerazione, questa analisi costi-benefici avrebbe come unico effetto quello di ritardare ulteriormente la realizzazione dell’opera, fortemente voluta dalla comunità genovese, dalle istituzioni locali e dall’intero mondo produttivo”.
Questa la nota stampa di commento di Autostrade per l’Italia ai documenti pubblicati on line dal MIT sulla Gronda di Genova e questo l’elenco delle “incongruenze” rilevate dalla società che gestisce 2.964,7 km di autostrade italiane:
1 – Le soluzioni alternative proposte non sono tecnicamente realizzabili, in quanto i lavori necessari non sono eseguibili, oppure bloccherebbero di fatto il traffico da e verso Savona per numerosi anni. Infatti le soluzioni alternative prospettate, invece di spostare il traffico pesante al di fuori del tessuto urbano, caricherebbero di pesanti flussi le tratte cittadine, congestionando ulteriormente la città di Genova. Inoltre, l’analisi del MIT non tiene minimamente conto delle valutazioni di sicurezza, elemento fondamentale per qualunque studio di questo tipo.
2 – La cancellazione del progetto, che ha da tempo completato il suo iter autorizzativo, determinerebbe danni ingenti per lo Stato. ASPI, in seguito al contratto firmato con il MIT, ha già effettuato il 92% di espropri sul territorio e bandito gare per circa 700 mln di euro. Il mancato avvio dei lavori e una modifica del progetto, come stimato dalla stessa analisi costi-benefici, comporterebbe il risarcimento di oltre 1 miliardo di euro per i lavori finora svolti. Peraltro, il costo finale dell’opera è di 4,3 miliardi di euro, invece dei 4,7 erroneamente riportati dallo studio MIT.
3 – L’analisi del MIT è basata su un progetto superato della Gronda, non sul progetto esecutivo. Vengono usate infatti planimetrie superate e inserite connessioni ad oggi non esistenti o non facenti parte del progetto di ASPI. Non si tiene conto inoltre della liberalizzazione del tratto della A10 tra Prà e Genova Aeroporto, richiesta dallo stesso MIT con l’approvazione del progetto definitivo nel settembre 2017. E’ dunque evidente che il gruppo di lavoro del Ministero non ha lavorato sul progetto esecutivo, di cui il Ministero è in possesso dallo scorso agosto, e che l’analisi è stata svolta senza alcun contraddittorio con Autostrade per l’Italia.
“Qualunque tipo di modifica del progetto farebbe ripartire da zero l’iter progettuale e autorizzativo della Gronda – conclude la nota di ASPI – causando un ritardo di 6-10 anni nella realizzazione dell’opera, determinando il rischio di affossarla definitivamente. In ogni caso, sono da ritenersi molto più rilevanti e preziosi i suggerimenti sul campo fatti da migliaia di cittadini genovesi nell’ambito del dibattito pubblico, primo esperimento del genere in Italia, rispetto ad astruse opzioni studiate a tavolino a Roma”.
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