Dighe di Begato: è pronto il piano di demolizione, il bando dei lavori previsto per ottobre

 IL 2 AGOSTO A.R.T.E. HA INVIATO AL COMUNE IL PROGETTO DEFINITIVO: COSÌ È PARTITO IL CONTO ALLA ROVESCIA PER LA DEMOLIZIONE DELLE DIGHE DI BEGATO

Genova – Non sarà la dinamite a far fuori le Dighe di Begato.
Nonostante le ambizioni di Danilo Coppe, l’esplosivista del Morandi che in un’intervista del febbraio 2017 aveva catalogato tra i suoi sogni nel cassetto quello di “demolire ecomostri come le Dighe di Genova”,  i palazzoni di edilizia ERP della Valpolcevera verranno giù come le case di via Porro, con le pinze meccaniche.
“Su indicazione del Comune, A.R.T.E. ha già svolto i carotaggi e non è risultata la presenza di amianto assicura Pietro Piciocchi, l’Assessore alle Politiche della casa e Housing sociale che su questo progetto ci ha messo la faccia e che poi aggiunge: “Ovviamente in conferenza dei servizi ci saranno gli enti preposti alla tutela del diritto alla salute che con grande attenzione esamineranno il progetto”.
Un film già visto quello dell’allarme amianto e che si vorrebbe evitare, come il pericolo polveri. Per questo non è escluso l’uso dei cannon fog anche a Begato – continua Piciocchi -. Tutto va declinato in base al contesto, che è diverso rispetto a via Porro, ma certo sfrutteremo ogni cautela che la tecnologia moderna ci offre”.

Non è finita.
Se c’è un altro guaio che segue le grandi demolizioni è la produzione di detriti. Dove si pensa di piazzare quelli delle Dighe se c’è ancora incertezza pure sulle macerie del Morandi?
Una domanda che al momento è senza risposta perché, sottolinea l’assessore, “sarà il soggetto aggiudicatario del bando che dovrà mettere sul tavolo il piano di smaltimento dei rifiuti”.

Per sapere qualcosa di più dovremo aspettare tempi e procedure della gara.
Al momento A.R.T.E. ha consegnato il progetto al Comune e tutto è passato nelle mani di Palazzo Tursi cui spetta l’avvio della conferenza dei servizi. Dopodiché, si dovranno assumere le variazioni di bilancio per rendere effettivo l’intervento. Da preventivo, la demolizione costerà alle casse del Comune circa sei milioni e mezzo di euro che saranno recuperati dalla rinegoziazione dei mutui dell’ente.
Le previsioni dicono che entro fine ottobre sarà pronta la delibera di approvazione del progetto, giusto nei tempi per pubblicare la gara e incaricare il vincitore entro fine anno.
Se tutto fila liscio, con la primavera del 2020 partirà il primo colpo di pinza sulle Dighe.

Simona Tarzia

Simona Tarzia e Fabio Palli hanno collaborato alla realizzazione di DigaVox, il docu-film sull’emergenza abitativa alle Dighe di Begato. 

Simona Tarzia

Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.