Genova – “Al momento non esiste all’ordine del giorno alcun progetto né trattativa, per privatizzare lo scalo aeroportuale di Genova”.
Così il presidente di Regione Liguria, Giovanni Toti, chiarisce la situazione sul Cristoforo Colombo.
La possibilità della privatizzazione era riapparsa sul tavolo a maggio di quest’anno, alla presentazione del bilancio 2018, quando Paolo Emilio Signorini, Presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure occidentale, il maggiore azionista di Aeroporto di Genova SpA, aveva dichiarato che si lavorava sull’ipotesi: “Metterei un orizzonte di un anno, un anno e mezzo“, aggiungendo:“Non credo che un ente pubblico sia il migliore azionista per un asset come l’aeroporto . Non dico che l’autorità portuale debba sparire ma mi sentirei di dire che un soggetto più qualificato come azionista potrebbe essere più consono”.
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Le voci sussurravano di un interesse di Atlantia, la holding legata ai Benetton che possiede Autostrade per l’Italia e che, attraverso la sua controllata “Aeroporti di Roma”, gestisce già Fiumicino e Ciampino, ed è azionista al 15% dello scalo genovese.
Ma Toti smentisce: “Dopo due anni di continui incrementi di traffico ci si appresta ora ad avviare i lavori di ampliamento dell’infrastruttura, per garantirle anche in futuro nuovi spazi di crescita.
Dunque, al momento, gli accordi tra azionisti e istituzioni locali non prevedono alcun progetto di privatizzazione e il controllo dell’aerostazione è destinato a restare pubblico”.
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