Genova – Oggi, con il rilascio dell’autorizzazione di Città Metropolitana per lo stoccaggio di parte dei detriti provenienti dalla demolizione di Ponte Morandi a Pavimental SpA – partecipata al 59,4% da Atlantia S.p.A. e al 20,0% da Autostrade per l’Italia S.p.A. (ASPI) -, giunge a completamento il programma di riutilizzo di tutti materiali derivanti dalla demolizione del viadotto e dalle case di via Porro.
In base progetto approvato dalla Struttura Commissariale, infatti, una parte dei detriti sarebbero destinati a tre siti di ASPI in funzione alla realizzazione della Gronda di SPEA, altra società del Gruppo Atlantia.
Nei giorni scorsi, sempre da Città Metropolitana, era stata rilasciata l’autorizzazione al riutilizzo di circa il 40% delle macerie per realizzare una riprofilatura dell’area al di sotto del Viadotto, lato Ponente, già occupata dagli edifici produttivi demoliti per la realizzazione del nuovo ponte.
In tutto si tratta di circa 60.000 metri cubi di materiale che, con oggi, vengono destinati al riutilizzo che consentirà la progressiva liberazione delle aree attualmente occupate dai detriti.
Un risultato, chiarisce la Struttura Commissariale, che è anche il frutto della grande collaborazione che, fin dall’inizio, ha caratterizzato l’attività della Struttura, degli Enti Territoriali e degli organi di controllo coinvolti, pur nel rispetto delle rispettive competenze istituzionali.
Quanto alle macerie da impiegare per le opere di ribaltamento a mare di Fincantieri, sempre la Struttura Commissariale fa sapere che sta portando avanti tutte le azioni necessarie per ottenere l’ok al riutilizzo.
Spirito libero con un pessimo carattere. Fotoreporter in teatro operativo, ho lavorato nella ex Jugoslavia, in Libano e nella Striscia di Gaza. Mi occupo di inchieste sulle mafie e di geopolitica.