Genova – Dopo il clamore scatenato dal comunicato del C.d.A. di AMIU sull’individuazione della proposta di Iren Ambiente per il project financing dell’impianto di TMB che sorgerà a Scarpino,
il Sindaco Bucci, a margine della conferenza stampa di stamattina per la presentazione del rimpasto di Giunta, ha cercato di diradare la nebbia.
“Innanzitutto voglio ricordare che AMIU è al 100% pubblica – ha detto il Sindaco -, che abbiamo aumentato il numero dei dipendenti (non ricordo con precisione ma nell’ordine di una cinquantina di persone), e che la TARI non è aumentata né per il 2018, né per il 2019. Per il futuro non posso ancora anticipare nulla ma voglio ricordare che l’azienda chiuderà il bilancio in attivo, nell’ordine del milione”.
L’elenco del Sindaco continua: “Abbiamo azzerato il debito del Comune e per la prima volta nella storia, Genova avrà un impianto che diventerà di proprietà del Comune. L’alternativa era andare in banca e fare l’impianto per conto nostro. Dovevamo far fare l’impianto alla banca o a Iren che sa fare meglio della banca?”.
Quanto agli anni di gestione del TMB da parte di Iren Ambiente, il Sindaco non ha dati certi, “non è ancora deciso”, ma si prevede un periodo di una dozzina d’anni.
“Tuttavia – precisa Bucci – se arriva un’azienda che per i rifiuti conferiti nel TMB di Scarpino ci fa un prezzo a tonnellata inferiore e per meno anni, è chiaro che noi sceglieremo l’offerta più vantaggiosa“.
Non sembra facilissimo visto che il progetto è di Iren, ma gli crediamo. Del resto è ancora il Sindaco a puntualizzare che “l’offerta di Iren deve essere messa a bando e non è detto che sarà Iren a costruire il TMB”.
Sulla produzione di CSS, il Combustibile Solido Secondario ottenuto da rifiuti urbani non pericolosi, invece si sbilancia: “La produzione di CSS andrà rinegoziata perché sapete che il mercato del CSS oggi è nullo“.
Anche in questo caso non sarà semplice perché l’opzione del piano Regionale per il ciclo dei rifiuti, si basa proprio sulla chiusura del ciclo con la produzione di CSS combustibile.
Staremo a vedere.
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.