Porto di Genova: pezzi di moto rubate dentro a un furgone pronto a partire per il Marocco

TRAFFICO DI MOTOCICLI RUBATI SMONTATI PRONTI A PARTIRE PER IL MAROCCO IN TRAGHETTO, LA POLIZIA LOCALE INDIVIDUA UN FURGONE PIENO DI PEZZI, IN PARTE NASCOSTI DENTRO A LAVATRICI SVUOTATE. UN FERMATO E UN INDAGATO

Genova – Un furgone pieno zeppo di motorini smontati: ruote, carene, poi motori, in parte con la matricola abrasa e altri pezzi minuziosamente smontati e inseriti in vecchie lavatrici svuotate all’occorrenza.

Non mancavano nemmeno i caschi. Sono stati ritrovati caricati su un autocarro pronto all’imbarco per Tangeri ieri mattina, sabato 7 settembre dagli agenti del reparto Sicurezza Urbana della Polizia Locale di Genova grazie all’intuizione di uno di loro che, effettuando un controllo su una autovettura Fiat Punto in via Albertazzi, posteggiata in prossimità del varco per il Terminal Traghetti con a bordo due soggetti di nazionalità  marocchina, ha notato mentre il guidatore apriva il vano porta oggetti per estrarre il libretto di circolazione, la chiave di un altro veicolo di marca Mercedes.

Il guidatore della Punto, H. E., 39 anni, nato a Casablanca ma residente a Barcellona, ha spiegato che si trattava della chiave di un vecchio mezzo non presente sul posto, ma l’agente non si è fidato, ha dovuto insistere per farsela consegnare e quando la ha ottenuta ha schiacciato il pulsante di apertura centralizzata delle porte. Poco distante, tra i mezzi in attesa di accedere al varco portuale, le quattro luci di posizione di un Mercedes Vito hanno lampeggiato simultaneamente.

Quando il personale della Polizia Locale ha aperto il portellone posteriore, ha trovato nel mezzo, di proprietà del passeggero della Punto, Y. N. S., 46 anni, nato a Marrakech, alcune lavatrici e altri elettrodomestici, oltre ad oggetti di vario genere rifasciati che, secondo i due il primo aveva chiesto al secondo di trasportare in Marocco per un compenso di 600 euro. A quel punto H. E. Si è dato alla fuga abbandonando l’auto e i documenti in mano agli agenti. Gli operatori del reparto Sicurezza hanno chiesto a Y. S. di chiamarlo al telefono e questi ha risposto agli agenti, dicendo che sarebbe tornato a breve, circostanza che non si è mai verificata.

Gli uomini della Polizia Locale hanno deciso nel frattempo di perquisire l’autocarro trovando all’interno diverse carene di 4 motoveicoli, 3 TMax Yamaha e un SH300 Honda. Rifasciati di indumenti cioè erano 9 caschi da moto dii varie marche e, nelle carcasse degli elettrodomestici preventivamente svuotate, confezioni con impianti elettrici e bulloneria, 8 ruote con gli pneumatici, 4 motori di cui 3 con la matricola abrasa. Praticamente 4 scooter smontati pezzo per pezzo. Quello di cui è stato possibile trovare il numero di telaio è certamente rubato.

Y. N. S., residente a Lucca, in possesso di regolare permesso di soggiorno, aveva con se il biglietto del traghetto ed era pronto a partire da lì a poche ore. Così il personale del reparto Sicurezza Urbana, a cui nel frattempo era andato in ausilio quello del reparto Giudiziaria, ha deciso di sottoporre lo straniero a fermo per scongiurare il pericolo di fuga. Dai timbri sul passaporto hanno anche scoperto diversi e frequenti viaggi che l’uomo compie tra l’Italia e il Marocco. Quello fermato dalla Polizia Locale potrebbe non essere il primo trasporto verso il paese nordafricano che l’uomo effettua conto terzi. A seguito del fermo, il quarantaseienne è stato portato presso il carcere di Marassi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria come disposto dal magistrato.
H. E. era già  noto al reparto Giudiziaria per essere stato indagato nel 2015 per reati analoghi, è stato indagato in stato di libertà.

Il furgone è stato sequestrato insieme a tutto il carico.

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