“Incendi controllati” in Amazzonia: appello al Presidente della Bolivia per abolire l’autorizzazione di luglio

Il 10 luglio 2019, con il decreto supremo n.3973, il Presidente della Bolivia Evo Morales ha autorizzato gli “incendi controllati” per ampliare la frontiera agricola, allargando l’efficacia dell’articolo 5 del Decreto Supremo N° 26075 del 16 febbraio 2001:

“En los departamentos de Santa Cruz y Beni, se autoriza el desmonte para actividades agropecuarias en tierras privadas y comunitarias, que se enmarque en el Manejo Integral y Sustentable de Bosques y Tierra, conforme a los instrumentos de gestión específicos aprobados por la Autoridad de Fiscalización y Control Social de Bosques y Tierra – ABT, y sus Planes de Uso de Suelo vigentes. En ambos departamentos se permite las quemas controladas de acuerdo a reglamentación vigente, en las áreas clasificadas por el PLUS (Plan de Uso de Suelos) que así lo permitan.”

Evo Morales, Presidente della Bolivia

“Nei dipartimenti di Santa Cruz e Beni, è autorizzato il disboscamento per le attività agricole in terreni privati ​​e comunitari, che rientrano nella Gestione Integrale e Sostenibile delle Foreste e dei Terreni, in conformità con gli strumenti di gestione specifici approvati dall’Autorità di Vigilanza del Territorio e Controllo Sociale – ABT, e i suoi attuali piani di utilizzo del suolo. In entrambi i dipartimenti, gli incendi controllati sono consentiti secondo le normative vigenti, nelle aree classificate dal PLUS (il Piano sull’Uso del Suolo) che lo consentono”.

L’aumento della frontiera è stato giustificato dal Governo come una misura strategica per promuovere la produzione agricola e zootecnica resa necessaria dalla crescita della popolazione e della domanda interna. Il tutto senza guardare alla vocazione forestale di ambienti come la foresta secca di Chiquitano, ad esempio, l’unica al mondo con queste caratteristiche di biodiversità, vocazione ribadita nel PLUS di Santa Cruz da almeno vent’anni. Lo stesso vale per le zone di Roboré, Tucavaca, San Matías e San José.

E poi quanti di questi terreni saranno davvero destinati a produrre cibo e quanti invece alle coltivazioni di soia transgenica per biodiesel?

Non solo.
Alla luce di un aumento degli incendi in Amazzonia pari al 145% rispetto al 2018, ci si chiede anche se l’articolo 5 non abbia contribuito alla crisi ambientale nella regione di Chiquitanía, nei pressi del confine col Brasile, e finché non sarà appurato Amnesty International, in una lettera aperta diffusa oggi, ha chiesto al presidente  Morales di sospendere il decreto di luglio.

Una faccenda davvero intricata questa degli “incendi controllati” e poco chiara.
Il 30 agosto 2019, infatti, dopo aver annunciato l’arresto di persone sospettate di aver appiccato gli incendi, il presidente Morales ha dichiarato che lo scopo di queste ultime era “politico”.
Il ministero della Presidenza, a sua volta, ha fatto sapere che “il fuoco è quasi un figlio naturale dell’agricoltura”, favorito dalle alte temperature e dai forti venti associati al “riscaldamento globale”.

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Simona Tarzia

Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.