Genova – L’idea per risolvere i problemi dei sottopassi genovesi è quella di farli “adottare” dagli sponsor come è successo per i “Buccini”, i dissuasori anti terrorismo che vediamo in giro per la città.
Ce lo racconta Stefano Garassino, l’Assessore alla Sicurezza e Polizia Locale, che ci spiega: “Pensiamo di rivestire le pareti dei sottopassi con laminato lavabile che può essere ripulito velocemente e a costo zero. Tra l’altro, toglierebbe anche la voglia di sporcare i muri perché il giorno dopo scritte e disegni possono essere facilmente eliminati”.
All’interno delle pareti, gli spazi per gli sponsor “che finanzierebbero l’operazione come è avvenuto per i cubi anti terrorismo e, speriamo, quasi a costo zero per l’amministrazione”.
Per fare questo il Comune dovrà lanciare un bando che, anticipa Garassino, potrebbe intitolarsi “Adotta un sottopassaggio”.
Tra le idee che l’Assessore ha raccolto in un fascicolo c’è il modello Ancona, la foto della nostra copertina, “una soluzione molto luminosa e chiara che tra l’altro migliora anche la percezione della sicurezza che solitamente nei sottopassi non è mai particolarmente alta, e poi prevede già degli spazi per gli sponsor”, conclude Garassino.
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.