Tra polveri, detriti e rumore il Campasso ha perso la pazienza

Genova – Non ce la fanno più gli abitanti del Campasso. Se non fossero state sufficienti le montagne di smarino del parco ferroviario che ormai da 5 anni stazionano nel quartiere, ci si è messo anche il cantiere del Morandi, con i detriti del ponte e i cingolati che vanno su e giù alzando polveri e facendo un rumore infernale che, nella fase di riapertura di via Porro, ha sforato per quattro volte i limiti di legge e sforerà ancora nella nuova tirata per riaprire via Fillak entro il 16 settembre.
“Di notte non si dorme più – ci racconta Danilo che al Campasso ci vive –, la vita è bruttissima. Il rumore si sente tantissimo anche con le finestre chiuse. Poi ci sono le polveri. Ora la pazienza è finita, il Sindaco deve fare qualcosa. “.

Per questo una delegazione di abitanti, accompagnata da alcuni consiglieri del Municipio Centro Ovest dove il Campasso ricade, nell’ultimo Consiglio Comunale ha detto basta alzando in Sala Rossa cartelli con su scritto “il Campasso esiste” e poi sono stati ricevuti dal Sindaco in conferenza capigruppo.

Un incontro lungo per chiedere maggiore pulizia delle strade, la bagnatura costante dei detriti e una nuova centralina di controllo dei livelli di rumore in via del Campasso, da dove quella già installata è misteriosamente scomparsa.
Il tutto corredato di foto per catturare l’attenzione del Sindaco che, conclude Danilo, “stasera ci ha fatto delle belle promesse e speriamo che le mantengano perché siamo arrivati al limite. Non ce la facciamo più”.

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Simona Tarzia

Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.