Qualcuno nella notte del 7 settembre, nell’ambito della Festa dell’ Unità in Piazza Martinez a Genova aveva pensato bene di scrivere con la vernice rigorosamente rossa “W IL PD W LE FOIBE”.
Dopo una settimana dal fatto è stato probabilmente individuato il responsabile della scritta che aveva suscitato (un po’ ingenuamente e in maniera strumentale?) l’indignazione della Lega di Salvini e di esponenti locali e nazionali di Fratelli D’Italia.
Sergio Gambino, consigliere comunale di FdI aveva dichiarato sui social: “Festa dell’Unità di Genova. Il loro concetto di democrazia e superiorità morale è inneggiare alle Foibe”.
Ma anche Matteo Salvini non fece mancare il suo contributo alla faccenda dichiarando: “Scritte inneggianti alle foibe a Genova, vergogna!!! Chi insulta la memoria di migliaia di italiani uccisi dai comunisti non merita di essere chiamato uomo”.
Più accorta Giorgia Meloni: “Alla Festa dell’Unità di Genova un vergognoso oltraggio alla memoria di migliaia di italiani vittime di un disegno di pulizia etnica. Il Pd prenderà le distanze e condannerà questo vile e crudele gesto o rimarrà in silenzio complice?”.
Insomma scritte ingiuriose che sembravano arrivare come manna dal cielo in un momento di scontro non solo politico ma anche sociale. Il PD che aveva preso immediatamente le distanze da un gesto così insensato e plateale chiese immediatamente l’intervento del Municipio Bassa Val Bisagno per rimuovere le scritte.
Oggi si scopre che l’autrice delle scritte sarebbe una donna già all’attenzione dei servizi sociali.
In una nota inviata dal Gruppo del Partito Democratico in Comune, vengono chieste le scuse di Sergio Gambino, di Matteo Salvini e di Giorgia Meloni che in maniera un po’ improvvida avevano commentato un fatto non ascrivibile al PD.
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