Le grida nel Salone. Breve storia della Borsa a Genova

La legge stabiliva che le offerte di vendita e compera nella sala delle grida venissero fatte esclusivamente da persone autorizzate a farlo a voce alta, dando così soddisfacimento a esigenze di pubblicità . Spesso all’interno di questi spazi ristretti, detti “recinti alle grida” c’era troppo rumore per comunicare, allora l’agente di borsa doveva sapere accompagnare le grida con gesti convenzionali che comunicassero con precisione l’intenzione di vendere, di comprare, inequivocabile quantità  e qualità  dei titoli. Simulare la guida al volante significava contrattare titoli FIAT; fare il segno del telefono SIP; mimare con le due dita il toro, TORO ASSICURAZIONI; mimare l’assaggio di zucchero con le dita, l’acquisto di titoli Eridania.

Breve storia della Borsa a Genova. Nell’anno 1855 la Loggia di Banchi venne abbandonata e con la istituzione della Borsa di commercio si sposta nel vicino Palazzo Senarega, ma gli intermediari continuarono a prediligere la Loggia e nel 1859 chi di dovere insediò nuovamente la Borsa nei preesistenti locali. Vale la pena di ricordare che spetta alla piazza genovese il primato di avere creato in italia un mercato di scambio di titoli azionari. A Genova i primi titoli trattati risalgono al 1855, ancor prima della costituzione formale della Borsa, mentre a Milano il primo titolo quotato fu quello della Società  Ferroviaria del Lombardo Veneto, soltanto nel 1859. Gli storici dell’economia non a caso fanno risalire a due grandi Repubbliche Marinare – quella di Genova e quella di Venezia – gli albori del capitalismo finanziario. Furono i mercanti – banchieri genovesi ad inventare la cambiale. Sempre loro inventarono le prime polizze assicurative sulle merci.

Dopo le grandi scoperte geografiche, la crescita a Genova divenne tumultuosa. Fra piazza Caricamento e il Banco di San Giorgio era una contnua spola di mercanti. Qui, appunto, proprio nel ‘500 fu eretta la Loggia di Banchi, mentre nell’omonima piazza stazionavano i banchetti dei notai. Il ‘500 e poi il ‘600 videro l’apice della potenza mercantile e finanziaria della città . Più tardi, nell ‘800, la città  si afferma come uno dei pilastri del futuro triangolo industriale. Col prosperare del porto prospera anche l’attività  armatoriale. Quindi la nascita di banche e compagnie di assicurazione. La nascita del Credito Italiano (oggi Unicredit), della Banca d’Italia (già  Banca di Genova), Alleanza Assicurazioni e altre. La sontuosa sede della Borsa in Piazza De Ferrari, edificio firmato da Dario Carbone e Alfonso Coppedè fu il segnale al mondo, ancora nel ‘900, della propensione speculativa della città , sede di gruppi industriali, compagnie petrolifere e gruppi quotati in Borsa. La parola fine venne scritta il 4 settembre 1998, con l’avvento del mercato telematico.

Mauro Salucci

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Mauro Salucci è nato a Genova. Laureato in Filosofia, sposato e padre di due figli. Apprezzato  cultore di storia, collabora con diverse riviste e periodici. Inoltre è anche apprezzato conferenziere. Ha partecipato a diverse trasmissioni televisive di carattere storico. Annovera la pubblicazione di  “Taccuino su Genova” (2016) e“Madre di Dio”(2017) . “Forti pulsioni” (2018) dedicato a Niccolò Paganini è del 2018 e l’ultima fatica riguarda i Sestieri di Genova

 

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