Legge elettorale, Pastorino (Rete a Sinistra): “Proposta inqualificabile, sintomo di dilettantismo politico”

Genova – «Siamo di fronte a una gestione autoritaria dell’aula, che la dice lunga su quanta cura abbiano della democrazia la Lega e i suoi alleati. Siamo alla reiterata forzatura, con l’impossibilità di discutere i nostri emendamenti: 5 minuti per presentare 20 emendamenti e votarli in un’unica soluzione a prescindere dal contenuto, su una materia, come quella dei sistemi elettorali, che meriterebbe approfondimento e accurata valutazione giuridica. Nessun intervento nel merito da parte della maggioranza, neppure del presidente Toti che si è continuamente nascosto dietro una proposta di deliberazione indecorosa».
Lo dichiara il capogruppo di Rete a Sinistra/LiberaMente Liguria, Gianni Pastorino, dopo aver abbandonato il consiglio regionale nel corso delle votazioni sulla proposta referendaria della Lega a favore del sistema elettorale maggioritario.

«Una situazione paradossale: la maggioranza sceglie la prova di forza su un quesito referendario del tutto illeggibile. Un testo inqualificabile, pieno di refusi e ottenuto attraverso la tecnica del ritaglio, che di fatto produce un tentativo di norma giuridicamente non applicabile – continua Pastorino -.
I maggiori costituzionalisti italiani hanno definito questa proposta referendaria un “abominio giuridico” la cui applicazione produrrebbe il blocco dell’attività politica e amministrativa di questo Paese, visto che non sono stati definiti a priori i collegi elettorali uninominali».

Crediamo sia giusto non solo rifarsi alle valutazioni dei costituzionalisti, ma anche, nei prossimi mesi, informare la gente sul senso di questa proposta-truffa e quindi su cosa significhi oggi votare Lega».

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