ACCATASTATI NELL’ALVEO DEL RIO CI SONO I SACCHI BIANCHI CON LA “R” NERA SU FONDO GIALLO CHE IDENTIFICA I RIFIUTI PERICOLOSI
Genova – Sono stati accatastati senza protezione nell’alveo del rio Ruscarolo, a Borzoli, i sacchi utilizzati per la bonifica dello sversamento del 13 settembre scorso, quando 400 litri di cloruro rameico ne hanno inquinato acqua e terra.
Classificato come rifiuto pericoloso, il cloruro di rame è il sale di rame dell’acido cloridrico – detto anche acido muriatico – e, in qualità di sale di un metallo pesante, è pericoloso per l’ambiente oltre ad essere tossico, corrosivo e irritante per i tessuti deboli come occhi, pelle danneggiata, o bocca.
Il cloruro di rame è anche altamente solubile in acqua e, ora che le piogge autunnali sono alle porte, questi sacchi abbandonati preoccupano ancora di più: che fine faranno nel caso di un’esondazione del rio Ruscarolo come quella del 2014?
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.