Genova: si vede il nuovo viadotto sul Polcevera. Il Premier Conte: “È il riscatto della città e dell’Italia intera”

CONTE AL VARO DEL PRIMO IMPALCATO DEL NUOVO VIADOTTO: “NON FAREMO SCONTI AI PRIVATI”. PRESENTE IN CANTIERE ANCHE LA NUOVA MINISTRA DELLE INFRASTRUTTURE, PAOLA DE MICHELI

GenovaOggi il varo in quota del primo impalcato del nuovo viadotto autostradale sul Polcevera, lato Ponente. Partito via mare dallo stabilimento Fincantieri di Castellammare di Stabia, dove è in opera la realizzazione di tutti gli elementi della struttura progettata dalla cordata Salini-Impregilo, Fincantieri e Italferr su un’idea di Renzo Piano, il primo troncone d’acciaio – 50 metri di lunghezza e 500 tonnellate di peso – è stato innalzato e posizionato tra le nuove pile 5 e 6 grazie a due gru della portata di 650 tonnellate ciascuna.
Da stamattina alle 11:25 è dunque visibile sullo skyline della Valpolcevera la prima delle 19 campate del nuovo Morandi.

«Abbiamo tenuto fede a una promessa fatta meno di dodici mesi fa – dichiara Giuseppe Bono, l’amministratore delegato di Fincantieri – lavorare bene, lavorare in fretta. L’abbiamo fatto come atto di riconoscenza per una città che consideriamo casa, siamo un’azienda genovese, e abbiamo questa terra nel nostro DNA. Ma a questo ponte sta lavorando tutta l’Italia, con l’acciaio che arriva dai nostri stabilimenti dal Veneto alla Campania, con oltre 1.000 persone tra tecnici, ingegneri e maestranze provenienti da tutto il paese, un’unica grande squadra che da Nord a Sud condivide i successi e supera insieme le sfide. L’obiettivo è restituire alla città e al Paese un’infrastruttura nevralgica in tempi record. Ci piace immaginare che questa prima campata tracci simbolicamente la traiettoria da seguire, andare avanti mostrando che anche in Italia si possono costruire bene grandi opere, soprattutto quando le forze produttive di questo Paese lavorano insieme sperimentando modelli innovativi di collaborazione tra imprese e istituzioni».

«Siamo di fronte a un’opera molto simbolica – continua l’amministratore delegato di Salini Impregilo, Pietro Salini – prodotto di uno spirito di iniziativa collettivo, un’esperienza di collaborazione che da oggi vorremmo chiamare Cantiere Italia, perché ci piacerebbe considerarla come un modello da esportare nel resto del paese per far ripartire le infrastrutture. Questo è considerato il paese dei cantieri bloccati, abbiamo 36 miliardi di opere bloccate in Italia e con esse il lavoro, lo sviluppo, la crescita dei giovani. Ma quest’opera dimostra che in Italia le infrastrutture si possono fare. E che si possono fare in modo veloce e trasparente mantenendo una altissima qualità. Genova diventa così un simbolo e un precedente per il resto del paese».

Di simboli e di riscatto parla anche il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte che, ricordando le 43 vittime del crollo “incorporate nel DNA di questo progetto”promette: “Dal dolore nascerà il riscatto, dalla necessità nascerà la virtù di rilanciare la città, la Regione, e l’Italia intera”.
Poi sul tema controverso delle concessioni autostradali aggiunge: “C’è un procedimento in corso per la revoca della concessione e all’esito di tutto non faremo sconti ai privati e perseguiremo l’interesse pubblico”.

Simona Tarzia

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Simona Tarzia

Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.