Roma – Dopo il monitoraggio satellitare iniziato su 40.000 edifici scolastici sul territorio nazionale che, dal settembre 2018, vengono ‘fotografati’ attraverso un sistema – il COSMO-Skymed – in grado di misurare scostamenti degli immobili inferiori al centimetro, il MIUR lancia il nuovo portale dell’Anagrafe Nazionale dell’Edilizia Scolastica dove i dati vengono messi in chiaro insieme ai principali indicatori di rischio: il periodo di costruzione degli edifici, le condizioni di sicurezza, l’adeguamento alle norme antisismiche.
A presentare le novità il Ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti: “Lanciamo oggi il nuovo cruscotto informativo dell’Anagrafe dell’Edilizia Scolastica, un nuovo portale all’insegna della trasparenza e della condivisione, che ci consente di monitorare in maniera continuativa e precisa lo stato delle nostre scuole, di poter intervenire negli istituti più disagiati in maniera tempestiva e di poter utilizzare nuove tecnologie, anche quelle satellitari e aerospaziali di cui il nostro Paese è un grande pioniere, per poter costantemente controllare a livello millimetrico lo spostamento degli edifici pubblici“.
I quattro “occhi” satellitari che scrutano la Terra dall’alto metro per metro, di giorno e di notte, fotografano lo stesso punto con una frequenza di passaggio di circa 16 giorni e ottengono dati molto precisi che successivamente sono incrociati con quelli riguardanti la vetustà dell’edificio scolastico, con le mappe di rischio sismico e idrogeologico, con il carico a cui è sottoposto, per ottenere infine una mappa più completa del rischio di tutti gli edifici scolastici.
Prima dell’accordo firmato tra MIUR, ASI, CNR e INFN, il monitoraggio veniva fatto andando a visitare scuola per scuola, invece, mettendo assieme i dati, che ci vengono raccolti dai satelliti, con la conoscenza del CNR, che analizza i dati, e l’infrastruttura di analisi, che ha l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, oggi il monitoraggio delle scuole in maniera quasi automatica.
Giorgio Saccoccia, Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), ha spiegato che “con i satelliti in orbita si guarda con un occhio non naturale il territorio. I satelliti hanno punti di riferimento su ogni edificio la cui posizione viene monitorata nel corso del tempo, ad ogni passaggio. In questo modo riusciamo a seguire sia gli spostamenti che la loro velocità, pronti a cogliere eventuali anomalie”.
“La ricerca indaga la natura in modo pluridisciplinare: dai cambiamenti climatici ai terremoti – ha continuato Massimo Inguscio, Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) –, quello di cui si parla oggi è uno splendido esempio di sinergia tra chi sa fornire i dati e i ricercatori che fanno uno screening”.
Ad assicurare l’analisi in tempo reale dei dati elaborati dai satelliti è l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN): “Abbiamo sviluppato le tecnologie per analizzare l’enorme mole di dati quasi in tempo reale e questo è quello che serve in questo progetto scolastico – ha detto Donatella Lucchesi dell’INFN -. Attraverso i nostri centri di calcolo e una rete super veloce è possibile monitorare anche spostamenti minimi degli edifici”.
Soddisfazione anche da parte della Viceministra con delega all’edilizia scolastica, Anna Ascani, che ha commentato: “Questo è un progetto nato qualche mese fa, che noi ci troviamo ora a implementare insieme a tutti i soggetti coinvolti. Questa mappatura è diversa dal passato in termini di precisione perché incrociando questi dati con altri che abbiamo, otterremo maggiori informazioni e un’Anagrafe dell’edilizia scolastica sempre più completa e leggibile che ci consentirà di intervenire rapidamente dove è necessario”.
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