L’11 ottobre è la Giornata Mondiale dedicata al Coming Out, un’occasione in cui celebrare le identità di tutt*. Il coming out è un momento delicato che riguarda sia la sfera relazionale sia quella personale. Soprattutto, si ripropone continuamente in diverse situazioni: a casa, nel contesto famigliare allargato (parenti, nonne e nonni, ecc), a scuola, con amiche e amici, nello sport, nel luogo di lavoro. Nonostante le difficoltà che si possono riscontrare nel “venire fuori” e dichiarare il proprio orientamento sessuale o identità di genere, il coming out è un momento fondamentale della propria vita a partire dal rapporto con se stess*, perché non c’è potere più grande che diventare chi si è.
Quest’anno, con la nostra campagna, vogliamo porre l’attenzione sull’audacia di chi decide di uscire allo scoperto e rivela i propri super poteri. Ecco perché la campagna #ComingOutDay non si limita a descrivere un unico episodio di esternazione, ma vuole attirare l’attenzione sull’ardimento necessario a scalfire la più grande paura, quella di fare i conti con se stess*.
Ribaltando la filosofia che sta dietro alle supereroine e i supereroi più famosi al mondo, che da persone comuni indossano un costume per usare i loro superpoteri, nel nostro coming out ci troviamo a fare esattamente l’opposto, spogliandoci degli abiti di una quotidianità che non ci appartiene e restando esattamente e solamente noi, nelle nostre unicità.
Ricordiamo comunque che il coming out è un momento strettamente personale, che non va sottovalutato. Si può essere supereroine o supereroi razionali e decidere di mostrare i propri superpoteri gestendo le situazioni singolarmente. E in caso di difficoltà, c’è sempre qualcun* disposto ad ascoltare e a supportare.
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