Genova – Dopo trent’anni di abbandono finalmente i 2.000 mq dell’area ex-Eltin, la fabbrica di quadri elettrici ferroviari di via Borzoli, sarà abbattuta per fare spazio a parcheggi e aree verdi.
Il Comitato Borzoli e Fegino insieme al Circolo Culturale Fegino, che da tempo chiedono la riqualificazione della zona, hanno presentato ieri all’Ufficio Espropri del matitone le osservazioni al progetto di Sviluppo Genova.
“Finalmente verranno realizzati a Fegino i marciapiedi che aspettiamo da tanto – spiega la portavoce del Comitato, Antonella Marras -, e che collegheranno i giardini Montecucco alle piscine di Lago Figoi. La necessità era quella di eliminare le auto in sosta, che ad oggi sono parcheggiate lungo tutta la strada perché non hanno altro posto dove stare, e quindi verrà abbattuto l’edificio ex-Eltin per far spazio a un parcheggio“.
L’area rientra nel progetto di messa in sicurezza della viabilità post Morandi prevista dal Decreto Emergenze e arriva dopo le proteste degli abitanti che tante volte sono scesi in strada per denunciare una situazione invivibile.
“Anche ad aspettare l’autobus si rischia la vita – continua la portavoce del Comitato -, perché davanti all’area ex-Eltin non c’è lo spazio fisico di attesa e una delle altre osservazioni che abbiamo consegnato stamattina prevede la realizzazione di una pensilina in sicurezza“.
Qualcosa si sta muovendo a Fegino?
“Entro dieci giorni avremo una risposta alle nostre osservazioni – continua Marras -, dopodiché ci sarà l’incontro pubblico organizzato dal Municipio V Valpolcevera per spiegare il progetto e, se si rispetteranno le tempistiche vista anche la necessità di procedere alla bonifica dell’amianto, ad agosto 2020 i lavori dovrebbero essere conclusi“.
Per completare la messa in sicurezza e riconsegnare la strada ai pedoni che oggi si muovono dribblando auto e furgoni e camion manca, però, il tratto di strada tra i giardini Montecucco e l’incrocio con corso Perrone che resta senza marciapiedi.
“Per questo tratto si dovrà attendere la fine dei lavori del cosiddetto terzo lotto, cioè la messa in sicurezza del rio Fegino – conclude Marras -, un progetto già finanziato ma che è stato sospeso per la presenza in alveo dei tubi Iplom che attendono di essere spostati. Si tratta comunque di una luce importante per questo quartiere”.
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.