Caro Sindaco sicuramente da top manager saprà far sua, la massima ‘non tutto il male vien per nuocere’ e alla risposta negativa del Ministero delle Infrastrutture alla richiesta di finanziamenti per la realizzazione a Genova di 4 assi protetti per il filobus, saprà certamente rendere ‘pan per focaccia’ al destino cinico e baro, tirando fuori il proverbiale coniglio dal cappello, magari con un ‘coup the theatre’ che faccia uscire la #giuntameravigliosa dall’angolo.
Cosa intendo dire? Che a volte per liberarsi di una difficoltà non si deve far altro che cambiare prospettiva; concordiamo tutti che il Tpl vada potenziato per mille e uno smart motivi, ma forse sarebbe opportuno farlo nel modo migliore, che poi è quello adottato dalla stragrande maggioranza dei Paesi UE, ovvero non solo l’evolversi del trasporto su gomma in elettrico, ma anche il ripristino della tramvia (presente in 260 città europee) e l’abbandono della filovia per garantire una sufficiente risposta ad una sempre più alta richiesta di trasporto pubblico di Genova e contestualmente contenere il trasporto privato. La tranvia richiede certamente una maggior spesa iniziale (peccato pensare a tutti quei chilometri dismessi o finiti sotto l’asfalto negli anni ’60) ma consente anche una riqualificazione delle strade in cui va ad operare e un riordino della situazione viabilistica, riuscendo a soddisfare una grande domanda di trasporto con economie di gestione dovute alla grande capienza e alla longevità dei mezzi, necessitando di un finanziamento meno oneroso, soprattutto a media-lunga prospettiva, rispetto all’attuale progetto composto da quattro linee filobus, improbabili linee metropolitane e folli monorotaie.
Consiglio di un vecchio tranviere, a un sindaco tutto improntato all’American Style of Management, vada a spulciarsi le statistiche sull’utilizzo dei mezzi pubblici nell’area di Genova e Savona in Liguria, statistiche diffuse da Moovit, l’app numero uno al mondo per il trasporto pubblico (585 milioni di utenti). Lo scenario che si rivela incredibilmente in linea con le capitali europee. Nelle due città liguri, una persona che si sposta con il trasporto pubblico attende mediamente 12 minuti l’arrivo del mezzo e solo per il 13% di loro l’attesa supera i 20 minuti durante una giornata lavorativa (a Venezia si attendono in media 10 minuti, 11 a Milano e in Lombardia, 23 a Catania e 27 a Napoli). Dunque Genova si posiziona fra le città virtuose, eppure il Tpl viene ancora percepito dall’utenza in modo negativo.
La distanza media percorsa a bordo di un mezzo pubblico è di circa 4 km, spostamenti brevi a cui si aggiunge, per il 19% degli utenti, un tratto a piedi di oltre 1 km per raggiungere la propria destinazione, come ad esempio l’ufficio, la scuola o l’università. Per il restante 81% invece il tratto a piedi da percorrere è inferiore ai 700 metri. Cinquantaquattro sono i minuti medi che un utente trascorre in viaggio in una giornata lavorativa e solo per il 10% dei pendolari supera le 2 ore: “Genova e Savona rappresentano due importanti realtà del trasporto pubblico in Italia: bus, treno, nave, metro e funicolare si integrano tra loro come in poche altre aree nella penisola – afferma Samuel Sed Piazza, country manager di Moovit in Italia – Sempre più utenti si affidano a Moovit per i loro spostamenti in quest’area grazie alla possibilità di pianificare il percorso con mezzi differenti in un’unica app e agli aggiornamenti in tempo reale sui cambiamenti del servizio dovuti al maltempo o alle manifestazioni. Uno strumento innovativo che semplifica la vita degli utenti del trasporto pubblico”. Signor Sindaco, ha tra le mani la ghiotta possibilità di fare la cosa giusta e spero non si incapponisca a fare quella apparentemente più facile ma meno lungimirante per il futuro della mobilità cittadina. Faccia la cosa giusta perché, per dirla alla Twain, “gratificherebbe alcuni e stupirebbe gli altri”.
Nel frattempo un abbraccio a tutti Voi dal Vostro autista Barnaba
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