Autostrade scarica Spea e avvia la selezione di una nuova società di monitoraggio e sorveglianza

Roma – “Le attività di monitoraggio e sorveglianza di legge sulle opere d’arte non verranno più effettuate da SPEA Engineering”.
Lo ha comunicato l’amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, Roberto Tomasi, ieri durante il CdA di ASPI, aggiungendo poi che tali operazioni saranno “affidate a una primaria società del settore di livello internazionale, la cui selezione è già stata avviata”.

Roberto Tomasi, Ad ASPI

La decisione di estromettere Spea, controllata al 100% da Autostrade, ha il sapore di una mossa dell’ultimo minuto per prendere le distanze dal caos scatenato dalle indagini della Procura sui report fasulli sui viadotti e arriva dopo che la stessa Spea aveva sospeso i manager indagati.

Tant’è vero che nel corso del CdA è ancora Tomasi a puntualizzare che “l’attività di verifica e asseverazione su tutte le 1943 opere d’arte della rete di Autostrade per l’Italia, si concluderà entro la fine dell’anno e sarà svolta da società di ingegneria esterne al Gruppo”.

Sempre sul fronte dei monitoraggi, l’Ad ha informato il Consiglio che Autostrade per l’Italia sta sviluppando operativamente dal mese di maggio 2019 un innovativo sistema digitale per consentire la più efficiente gestione del patrimonio infrastrutturale, dalla fase di ispezione fisica fino al completamento delle attività di manutenzione, e ha illustrato il piano dei lavori su ponti e viadotti della rete autostradale, avviato a inizio 2019. Un piano che prevede risorse per oltre 360 milioni di euro e più di 350 interventi sulle opere d’arte di tutta la rete gestita da ASPI.

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Simona Tarzia

Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.