Buona domenica fedeli utenti e lettori, vi avevo lasciato dopo una settimana di travagli per il Tpl e ci risentiamo oggi dopo un’ennesima settimana thrilling. La strada per la fusione tra Amt e Atp è lastricata di buone intenzioni da parte del Sindaco manager Marco Bucci, ma pare che sia l’unico a voler fortemente l’azienda unica di trasporto e di parcheggi per la Superba. Molti nell’opposizione, ma anche nella sua maggioranza, ho l’impressione che vedano questa posizione statalista del Primo Cittadino, più come un fastidio che come una reale occasione di investire finalmente su un servizio pubblico nodale per il futuro sviluppo smart della città. Fatto sta che il privato in pancia ad Atp non molla e dopo aver bloccato la fusione, venerdì scorso ha risposto all’aumento di capitale di 1.800.000 euro di Amt, mettendo sul piatto 1.600.000 euro, evitando così di farsi declassare dal pacchetto del 49% ad un 20% che lo avrebbe di fatto estromesso da qualunque processo decisionale. Adesso per Amt si profila l’affidamento in house, mentre per Atp si avvicina la gara di assegnazione del servizio.
Questo significa che Mr. Bucci rinuncia alla fusione? Assolutamente no, il sindaco è tutt’altro che malleabile e nonostante una corposa resistenza attorno a lui, siamo certi che continuerà ad impegnare tecnici e giuristi di Tursi per perseguire il traguardo: “La fusione non si complica affatto, perché in questo modo si aprono altre strade e se Autoguidovie mette i soldi vuol dire che vuole sedersi al tavolo, anche se per ora comunque – osserva Bucci – hanno detto che parteciperanno all’aumento di capitale ma non hanno ancora versato l’assegno. In ogni caso l’aumento di capitale è un tassello fondamentale per permettere ad Atp di affrontare qualsiasi tipo di futuro, e se Autoguidovie parteciperà, immagino che non vada avanti con le cause che ha voluto fare (azioni con cui la famiglia Ranza ha impugnato i bilanci di Atp degli anni 2016-2017 e 2018 – NdA)”.
Comunque Comune e Città Metropolitana, preso atto che l’11 di Ottobre 2019, Autoguidovie (proprietaria del 48,47% di Atp Esercizio) ha espresso la contrarietà ad ogni ipotesi di fusione per incorporazione di Atp Esercizio in Amt, bloccando di fatto il progetto di aggregazione, si vedono costretti, a mettere in campo parallelamente alcune azioni con diverse forme, ma con la medesima finalità, quella di depotenziare e/o annullare la capacità di veto del privato.
La Giunta e il Sindaco – si legge in una nota – si impegnano ad attivarsi affinché la fusione possa riprendere il suo percorso di salvaguardia per l’erogazione di un servizio pubblico, attraverso un iter di effettiva fattibilità, superando le recenti problematiche: 1) Ad iniziare le procedure affinché venga rispettato il parere fortemente negativo di ANAC, sulla vendita delle azioni di Atp Esercizio ad Autoguidovie. 2) A definire con Città Metropolitana una proroga del contratto di servizio di due anni, appellandosi all’art. 1370/2007 del Regolamento CE. 3) A predisporre le azioni atte a garantire la messa in ‘in house’ anche ad Atp Esercizio. Dato per scontato che entro il 3 Dicembre Amt già sarà in mano pubblica. 4) A rafforzare l’azienda Atp Esercizio, così come previsto dal Business Plan 2019/2021, con l’aumento di capitale”, cosa quest’ultima avvenuta proprio venerdì. Inoltre il Sindaco si è detto interessato, in ottica di futura fusione, di rivedere anche i sistemi di subappalto delle linee, ritenendo opportuno riportarle in una gestione interna (sorpassando in qualche modo la norma del 10% di gestione in appalto) e su questo non posso che concordare con lui, visto che è piuttosto comprovato che gli appalti non fanno altro che peggiorare il servizio e creare autisti con contrattazioni differenti e quindi di serie A e di serie B.
In chiusura il Primo Cittadino ha dichiarato che il finanziamento del Pums (prima promesso ed ora messo in discussione) potrebbe nuovamente essere concesso. I contatti con il Ministero competente sono già riattivati e c’è ottimismo.
Nel frattempo un abbraccio a tutti Voi dal Vostro autista Barnaba
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