Augusta – I finanzieri della Compagnia di Augusta, a seguito di una mirata attività informativa, hanno individuato un supermercato che, per l’esercizio della propria attività commerciale, impiegava nove persone in nero, due dei quali percepivano anche il reddito di cittadinanza.
A offrire a questi ultimi un’occupazione, nonostante fossero beneficiari del sussidio, è stato il titolare dell’esercizio commerciale al quale verrà comminata la cosiddetta “maxi-sanzione”.
Le prime indagini hanno permesso di sorprendere i lavoratori intenti a svolgere le rispettive mansioni, ognuno di essi con indosso gli abiti da lavoro.
I successivi approfondimenti dei dati riscontrati con quelli contenuti nelle banche dati hanno conclamato l’impiego in nero per nove dei dieci lavoratori presenti e fatto emergere due lavoratori percepivano il reddito di cittadinanza, che, come disposto dalla vigente normativa e, successivamente, chiarito dalla circolare n. 8/2019dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, sono stati segnalati all’INPS per la decadenza/revoca del beneficio e alla locale Autorità Giudiziaria.
La decadenza ricorre quando uno dei componenti del nucleo familiare viene trovato a svolgere:
“in nero” un’attività di lavoro dipendente o di collaborazione coordinata e continuativa senza la preventiva comunicazione obbligatoria on line ai servizi per l’impiego o un’attività di impresa o di lavoro autonomo, senza la comunicazione di inizio attività all’INPS, da effettuare entro trenta giorni dall’inizio della stessa.
La revoca ricorre invece, con efficacia retroattiva, qualora al termine del processo penale, sia stata accertata la responsabilità del trasgressore, oltre alla condanna definitiva ne sussiste una accessoria che comporta la restituzione di quanto indebitamente percepito.
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