Milano: primi arresti della Polizia di Stato dopo la riapertura dell’aeroporto di Linate

La Polizia di Stato, dal primo giorno di riapertura dell’aeroporto di Milano Linate avvenuta il 27 ottobre, ha effettuato dei controlli documentali e di vigilanza aeroportuale, al fine di continuare ad assicurare i massimi livelli di sicurezza.
I poliziotti dell’Ufficio di Polizia di Frontiera presso lo Scalo Aereo di Linate la mattina del 28 ottobre hanno controllato  un cittadino libico, di 23 anni, in procinto di imbarcarsi su un volo in partenza per il Belgio, munito di passaporto spagnolo.

Un’analisi approfondita  sul documento ha permesso ai poliziotti di stabilire che lo stesso fosse contraffatto, motivo per cui è stato sequestrato. Il passeggero è stato arrestato per il reato di uso di documento falso valido per l’espatrio .
Il 30 ottobre il personale addetto al controllo documentale dei passeggeri in arrivo ha arrestato in flagranza un cittadino albanese, respinto in Italia dall’Irlanda poiché al momento dell’ingresso in tale Stato ha esibito una carta d’identità italiana giudicata da loro “sospetta.

Al momento del suo ritorno nel territorio nazionale italiano la polizia di frontiera, ha accertato che il cittadino albanese, di 21 anni, era in possesso di una carta d’identità che, da successivi accertamenti, è risultata essere stata rubata in “bianco” dagli uffici del Comune di Ercolano  insieme ad uno stock di altre 499 carte d’identità.
A seguito di ulteriori approfondimenti, i poliziotti hanno accertato che  tale documento, dopo essere stato rubato, è stato anche abilmente falsificato mediante la sostituzione di uno dei numeri di serie che lo identificavano; il documento, inoltre, era stato compilato con i dati di un cittadino italiano.
Per tale ragione il cittadino albanese, oltre ad essere stato arrestato per la falsificazione del documento, è stato altresì denunciato in stato di libertà per il reato di ricettazione.  

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