ARCELOR MITTAL, REGIONE LIGURIA, PRESIDENTE TOTI: PRONTI AD AFFIANCARE I LAVORATORI E LA CITTA’ IN DIFESA DEL SITO PRODUTTIVO E DELL’ACCIAIO.
Genova – “Siamo pronti ad affiancare con il Golfalone della Regione e con le nostre bandiere ogni iniziativa che le Associazioni di categoria vorranno convocare e siamo pronti ad appoggiare qualsiasi iniziativa che le Organizzazioni sindacali vorranno indire, chiedendo immediatamente un incontro al Governo per affrontare il tema dell’acciaio e di Genova in particolare”.
Lo ha detto il Presidente di Regione Liguria Giovanni Toti oggi nel corso dell’incontro convocato nella sede di Piazza De Ferrari a cui hanno preso parte anche l’assessore regionale al Lavoro Gianni Berrino, allo sviluppo economico Andrea Benveduti, il Comune di Genova, le organizzazioni sindacali, le Associazioni di categoria, Confindustria, Camera di Commercio, insieme al cappellano del lavoro della Curia di Genova don Franco Molinari.
Un grido di allarme corale, dopo la decisione di Arcelor Mittal di riconsegnare l’azienda e di recedere dall’accordo siglato nel 2018 presso il Ministero dello Sviluppo Economico per l’acquisizione del sito produttivo ex Ilva da parte del colosso anglo-indiano.
“Per noi l’acciaio è una produzione strategica indispensabile e irrinunciabile per l’Italia, per la Liguria e per Genova – ha ribadito Toti –, anche per le lavorazioni che si svolgono in Fincantieri, eccellenza della nostra regione e del nostro Paese, che crea ricchezza. Le Istituzioni sono a fianco di ogni iniziativa che i sindacati vorranno prendere. Riteniamo che le scelte fatte a Roma siano particolarmente sbagliate e nocive, e anche nel caso che fosse Arcelor Mittal a voler mettere in discussione l’accordo, in questo modo gli è stato fornito un assist e questo è ancora più grave per il macroscopico errore di tattica politica.. Non si può rinunciare a settori tradizionali che hanno fatto dell’Italia una potenza. Genova poi è una situazione particolare dove vige un accordo di programma che ha portato alla chiusura dell’area a caldo. Un accordo che la città ha pagato, insieme ai lavoratori e ai contribuenti italiani. Qualsiasi scelta si faccia altrove, Genova è una storia a parte. In questa vertenza ci saremo tutti, perseguendo tutti i canali di confronto istituzionale”.
“L’ex Ilva per Genova e per l’Italia è un patrimonio irrinunciabile – ha aggiunto l’assessore regionale allo Sviluppo economico Andrea Benveduti – Non saranno i lavoratori a bloccare la città, ma sarà la città stessa a fermarsi. Stiamo assistendo a un processo nazionale di deindustrializzazione fantasioso e irresponsabile, crediamo invece che si debba perseguire la strada della tutela e dello sviluppo, sostenibile e moderno, delle nostre “fabbriche”, nella quale la filiera dell‘acciaio deve essere componente essenziale. Con sindacati e parti sociali abbiamo già condiviso queste visioni e siamo pronti a scendere insieme in strada per tutelare posti di lavoro e il ruolo industriale della nostra Nazione e della nostra Città”.
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