PERCEPIVANO INDEBITAMENTE IL REDDITO DI CITTADINANZA: INDIVIDUATI DALLA GUARDIA DI FINANZA 15 CASI TRA BERGAMO, FROSINONE E PALERMO
Sono lavoratori in nero ed evasori fiscali, che a fronte di incassi non dichiarati percepivano il reddito di cittadinanza.
DUE DENUNCIATI A FROSINONE. In un caso, le Fiamme Gialle di Sora, nel corso di un controllo in una ditta esercente l’attività di somministrazione di bevande e alimenti informa itinerante, ma di fatto trasformata in sede fissa, hanno rilevato la presenza di un quarantacinquenne, genitore del titolare dell’impresa, intento al confezionamento e alla vendita dei prodotti alimentari.
Lo sviluppo degli accertamenti, anche attraverso reiterati sopralluoghi pressol’attività commerciale, consentivano di constatare l’abituale presenza non solo del quarantacinquenne lavoratore, ma anche del proprio coniuge, nell’attività di vendita dei generi alimentari e, soprattutto, di accertare, da parte del medesimo, la percezione del reddito di cittadinanza a partire dal mese di giugno 2019, per un importo complessivo di 3.000 euro, la cui erogazione da parte dell’ente di previdenza era avvenuta in conseguenza della presentazione di false dichiarazioni sulla propria posizione lavorativa.
L’altro caso riguarda un venditore ambulante di frutta – un trentenne originario di Pofi (FR) -, senza misuratore fiscale, che non emetteva gli scontrini, ed esercitava l’attività commerciale in assenza di autorizzazione amministrativa.
Gli approfondimenti sulla posizione reddituale del commerciante, titolare di partita I.V.A. ma inadempiente all’obbligo di presentazione delle dichiarazioni fiscali, consentiva di rilevare vari precedenti di natura fiscaleper mancata emissione dello scontrino fiscale, nonché di accertare l’avvenuta percezione, a partire dal mese di ottobre, del reddito di cittadinanza per un importo di 800 euro. Anche in questo caso, la corresponsione del beneficio da parte dell’ente di previdenza era stata determinata dalla presentazione didichiarazioni false e dall’omessa comunicazione delle informazioni relativealla posizione della propria posizione lavorativa.
Entrambi i percettori di reddito di cittadinanza sono stati denunciati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cassino per l’indebita percezione del beneficio, specifiche segnalazioni, inoltre, sono state inviate alla sede I.N.P.S. di Frosinone per la decadenza del beneficio e la successiva attività di recupero delle somme di denaro indebitamente percepite.
12 I CASI SCOPERTI A BERGAMO, PER OLTRE 31.000 EURO DI IMPORTI PERCEPITI IN MODO ILLECITO. Si tratta di 7 cittadini di origine italiana e 5 straniera residenti in vari comuni della provincia bergamasca, quali Costa Volpino, Casazza, Sovere, Villongo, Carobbio degli Angeli, Castelli Calepio, Clusone e Castione della Presolana.
Diversi i casi svelati dai Finanzieri, come quello di una donna italiana sorpresa a lavorare in nero nonostante avesse presentato la domanda per ottenere il reddito di cittadinanza o di una signora di origine libanese che nella dichiarazione presentata all’INPS, simulando una separazione dal coniuge, non aveva indicato il reddito del marito di oltre 120mila euro. Ma anche quelli di uomo di origine marocchina che aveva omesso di dichiarare compensi percepiti superiori a 17mila euro e di un cittadino italiano che non aveva indicato nel proprio stato di famiglia alcuni componenti del nucleo familiare titolari di redditi, ne l’affitto incassato per un immobile dato in locazione. E ancora il caso di due donne italiane che riscuotevano il beneficio pur essendo state, nel frattempo, assunte o quello di un uomo, sempre di origine italiana, che non aveva indicato nella domanda lo stipendio del figlio convivente ne il possesso di autovetture, per finire con un cittadino di origine pakistana che riceveva la misura di sostegno nonostante fosse residente e lavorasse da mesi a Londra, come emerso nel corso dei controlli presso l’aeroporto di Orio al Serio.
UNA PERSONA DENUNCIATA A PALERMO. In questo caso sono stati i finanzieri della Compagnia di Partinico a scovare i lavoratori irregolari in concomitanza con l’apertura di una verifica fiscale nei confronti di un panificio. Durante l’intervento sono stati rilevati quattro lavoratori, tutti “in nero”.
Oltre alle contestazioni previste dalla normativa in materia di lavoro, le Fiamme Gialle hanno avanzato all’Ispettorato del Lavoro di Palermo la proposta di sospensione temporanea dell’attività commerciale.
I successivi accertamenti eseguiti dai finanzieri nel corso della verifica fiscale, oltre ad accertare ricavi non dichiarati ai fini dell’imposta sul reddito per un importo di oltre 275.000 euro ed un’evasione all’IVA per oltre € 15.000 da parte del soggetto verificato, hanno permesso di rilevare che uno dei quattro lavoratori dipendenti in nero percepiva il “reddito di cittadinanza”. Per il responsabile, V.O., un trentottenne di Partinico, è scattata così la denuncia per violazione della normativa sul reddito di cittadinanza con conseguente sequestro della carta poste italiane utilizzata per percepire il reddito agevolato. L’uomo rischia ora la reclusione da due a sei anni per il reato di indebita percezione, previsto dal D.L. n. 4/2019 recante “Disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni”, e da due a sette anniper il reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
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