La rabbia di Antonella Marras per l’ennesimo affronto della politica che non ascolta

Alla fine, della vita della persone sai poco, o quel poco che ti interessa per fare un pezzo e metterlo in pagina. Così dovrebbe essere per vivere tranquilli.
Scriviamo poco volentieri di noi, siamo in pochi, siamo in tre, siamo una testata giornalistica ma con la consapevolezza che un giornale vero sia un’altra cosa.
Una redazione vera è un’altra cosa, e chi ne ha frequentata una lo sa. L’unica cosa su cui non abbiamo dovuto confrontarci è il fatto di dover camminare per la strada e incontrare le persone che sono le nostre “notizie” e che poi, spesso, diventano qualcos’altro. È successo con Antonella Marras che si occupa e preoccupa, con pochi altri di dire la verità, di presidiare un territorio difficile come Borzoli e Fegino,  violentato da anni di abbandono e dalla presenza della puzza di Iplom. Una periferia dove la politica va poco volentieri perchè non è zona da passerelle, lì ci sono i problemi veri, non ci sono marciapiedi, i negozi sono pochi e appartengono alla categoria degli “eroici”, perchè devi proprio amarlo il tuo lavoro se ogni volta che piove la tua attività va sott’acqua. Fegino è il posto dove un qualsiasi progettista può permettersi di costruirti un muro di due metri davanti a casa pensando di farla franca.
Noi crediamo che queste discriminazioni possano finire e  possa cominciare una nuova stagione che presto riporterà la dignità anche in questi posti dimenticati da sempre e grazie all’impegno di chi dedica il suo tempo a battagliare con le amministrazioni “distratte”. A noi piace raccontare queste storie, fatte di persone, di difficoltà immense e di gioie centellinate, ci piacciono i resilienti e i resistenti perchè in fin dei conti siamo proprio come loro.

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