Licenziamenti e fogli di via contro gli scioperi. Succede ai lavoratori dell’appalto di movimentazione merci della Coop di Rivalta Scrivia

OLTRE 20 DIPENDENTI LICENZIATI PER AVER SCIOPERATO, IL SINDACATO S.I. COBAS: IL DIRITTO DI SCIOPERO DÀ FASTIDIO, PERCIÒ LO VOGLIONO CANCELLARE

Alessandria – Sono più di 20 i dipendenti dell’azienda CLO, la cooperativa che gestisce l’appalto di movimentazione merci del deposito Coop di Rivalta Scrivia, che sono stati licenziati in queste ultime settimane per aver scioperato. Per alcuni è scattato anche il foglio di via.
Una situazione molto difficile per i lavoratori e le loro famiglie, che si insinua tra le luci e gli addobbi di Natale.

“Sono provvedimenti di natura politica – denuncia Francesco Cappuccio di S.I. COBAS Genova -, e questo è anche scritto nero su bianco nella lettera di licenziamento. La loro colpa è di aver scioperato attuando quelle che sono le forme inevitabili di contesa tra datori di lavoro e dipendenti. Infatti se si limitassero a passeggiare in corteo non otterrebbero nulla. Loro hanno attuato il blocco delle merci come tutti gli scioperi veri prevedono”.

Da questo momento, ci spiegano, è iniziata la persecuzione non solo dei lavoratori ma anche degli operatori sindacali S.I. COBAS che avevano iniziato il percorso di sindacalizzazione all’interno del magazzino.
Cercano di mettere a tacere una lotta che chiede giustizia dei salari e dignità contro un sistema impostato come il caporalato, fatto di offese e razzismo
continua Cappuccio -. E così l’ultimo atto è stata la contestazione di occupazione della strada provinciale, un reato penale”.
Un provvedimento che intimidisce e dimostra come “in tutta l’area del Tortonese e di Alessandria si cerca di trasformare una controversia di lavoro in un fatto di ordine pubblico“, prosegue Cappuccio che poi aggiunge:Noi pensiamo che il compito delle istituzioni dovrebbe avere carattere sociale e non repressivo. L’unica via d’uscita da questa situazione è la lotta, per questo è stato dichiarato lo stato di agitazione in tutta la provincia, a tempo indeterminato”.

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Simona Tarzia

Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.