Pedofilia in parrocchia: decine di vittime tra Genova e Sori. La denuncia di Rete L’ABUSO

Genova – Una lettera anonima. Un parroco trasferito. Un caso aperto sul tavolo della Procura genovese. E decine di vittime.
È una storia di ordinarie molestie quella denunciata da Francesco Zanardi, vittima e presidente di Rete L’ABUSO, l’unica rete nazionale delle vittime dei preti pedofili.
Una storia che comincia lo scorso settembre con una lettera anonima: In questi giorni, nel caldo dell’estate e nel silenzio, don Francesco Castagneto è stato sollevato dall’incarico di parroco di Santa Teresa in Albaro per abuso su giovani“.

Stralcio della denuncia di Rete L’ABUSO alla Procura di Genova

Un pugno nello stomaco visti i presunti trascorsi del prete: “Esiste l’ipotesi di omissioni gravi a danno della collettività da parte della chiesa di Genova – scrive la Rete – che avrebbe permesso a don Castagneto di continuare a commettere reati anche dopo le denunce del 1998“.
Più di vent’anni.
E un parroco che ha vissuto indisturbato all’ombra della Curia, che lo trasferì per poi trincerarsi dietro il silenzio. Così nessuno a Genova si accorse dello scandalo.
Un copione già visto.
“Ha distrutto tante famiglie e giovani nella loro crescita. Ora è sotto processo e il vescovo lo nasconde”, si legge nella lettera anonima che ha innescato l’inchiesta della Rete e che oggi vede nelle mani del PM un pesante fascicolo, fatto di registrazioni ambientali e testimonianze che sembrano inchiodare il parroco sparito.
E davanti a questi dati, anche la cancelleria della Curia genovese contattata da Fivedabliu per avere un chiarimento sulla posizione della Chiesa davanti ai comportamenti di don Castagneto, ammette: “La questione, già da diverso tempo, è stata affidata alla competente Congregazione vaticana cui spetta di procedere“.

Simona Tarzia

IL BLITZ IN PARROCCHIA

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Simona Tarzia

Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.