Cosenza – Dal fotografo di professione che pubblicizzava i propri servizi fotografici di matrimoni sui social network, al bracciante che lavorava in campagna “in nero” dedicandosi alla raccolta di olive, fino alla signora che gestiva un B&B, anch’essa pubblicizzando il suo lavoro sui social network e sui vari motori di ricerca internet. Sono 41 i soggetti che, al termine di un’articolata indagine della Guardia di Finanza di Montegiordano, sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria perché percepivano indebitamente il Reddito di Cittadinanza.
Nell’indagine, anche i casi delle “residenze di comodo”, in cui i soggetti controllati avevano trasferito in modo fittizio la loro residenza al fine di evidenziare un nucleo familiare ristretto e così ottenere un indicatore ISEE più basso in modo da diminuire la capacità reddituale del nucleo familiare.
I 41 truffatori del Reddito di Cittadinanza, che in alcuni casi arrivavano a percepire anche importi sino a 900 euro mensili, sono stati quindi denunciati alla Procura della Repubblica di Castrovillari per i reati di falsità materiale commessa dal privato (art. 482 codice penale) e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche (art. 640 bis codice penale) e rischiano la pena della reclusione da due a sei anni. A questo si aggiungono le sanzioni amministrative di revoca e il recupero dell’indebito, di competenza dell’I.N.P.S.
Redazione del quotidiano digitale di libera informazione, cronaca e notizie in diretta