La Repubblica “liquida” due fotogiornalisti di grande livello dimostrando che la crisi dell’editoria è soprattutto culturale

Genova – Il quotidiano “La Repubblica” ha deciso unilateralmente di non rinnovare il rapporto di collaborazione con i due fotogiornalisti che da anni lavoravano per la redazione genovese del giornale del gruppo Gedi.

Tale decisione – assunta senza alcun confronto con i colleghi e gli organismi sindacali – è un ulteriore preoccupante segnale del degrado delle relazioni industriali e del progressivo disimpegno del gruppo Gedi da Genova e dalla Liguria. Mentre  Gnn, la controllata Gedi che manda in edicola tra gli altri il Secolo XIX e La Stampa, ha proposto un piano di ristrutturazione che prevede la decimazione dei lavoratori poligrafici con impatto negativo anche sull’autonomia e la qualità del lavoro giornalistico, anche La Repubblica lascia la propria redazione priva di un proprio sguardo e di un proprio racconto iconografico sulla realtà locale. Rileva, infine, come la scelta di non rinnovare il rapporto con i due fotogiornalisti genovesi sia stata assunta poche ore dopo l’annuncio di un “bonus” milionario che il gruppo Gedi corrisponderà all’amministratore delegato dimissionario. Un “premio” pagato anche con i sacrifici richiesti a giornalisti, fotogiornalisti e poligrafici e all’indomani di una legge finanziaria che impegnerà risorse pubbliche per affrontare anche con nuovi prepensionamenti la crisi dell’editoria, lasciando irrisolti i nodi del lavoro, dell’innovazione, dello sviluppo del settore.

L’Associazione ligure dei giornalisti

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