Dopo le bugie pre-elettorali per un contratto scaduto i poliziotti cercano di garantire sicurezza senza risorse
Genova – Per i poliziotti il 2020 inizierà in salita: contratto di lavoro scaduto da un anno, anche se nel 2018, in campagna elettorale i politici per arrivare a governare avevano promesso centinaia di euro di aumenti mensili: bugie vergognose visto che i poliziotti oltre ad essere mal pagati hanno difficoltà a reperire capi della divisa per lavorare.
Una categoria falcidiata dal fenomeno dilagante dei suicidi a causa dell’abbandono sistemico subito dalla riforma del 1981 sino all’arrivo del Capo della Polizia Gabrielli che finalmente ha cercato di affrontare con coraggio questo drammatico fenomeno ascoltando il grido di allarme lanciato da chi come noi da sempre ha lottato contro il deleterio corporativismo da caserma.
Oltre a queste carenze di tipo nazionale, finisce anche un anno difficile per le la Polizia di Stato a Genova e in Liguria alle prese con le gravi carenze di personale che lo stesso Capo della Polizia denuncia con coerenza da anni.
Una Regione martoriata da gravi disagi sociali dovuti alla miopia della società stessa.
In questi giorni il dissesto del territorio, il crollo di ponti e viadotti sono sale che fa bruciare ferite aperte.
A fine anno ci si diletta a tirare le somme e cogliamo con amara soddisfazione che il Questore del capoluogo ligure, il dott. Ciarambino confermi quanto il SIAP sostiene da anni.
Infatti ha dichiarato che Genova aumentano i reati che arricchiscono le mafie (in particolare sul nostro territorio l’ndrangheta) e diminuiscono le denunce per reati come furti e rapine perché più rischiosi e meno redditizi per la criminalità organizzata che preferisce utilizzare la manovalanza a costo zero presente sui territori, quartieri e rioni più disagiati perché socialmente abbandonati.
Questo vale complessivamente per tutta la Liguria: Infatti l’aumento dello spaccio di stupefacenti è dilagante mentre l’aumento degli incendi dolosi sono un esplicito segnale di presenza di attività estorsiva.
Spaccio, sfruttamento prostituzione, estorsioni, inserite in un contesto urbano degradato evidenziato dallo stesso Questore che anche in questo caso condivide la posizione del SIAP ovvero l’importanza di curare il decoro, la pulizia e l’illuminazione dei quartieri per far diminuire l’insicurezza sempre più percepita dalla gente.
Compito sociale che compete a chi governa il territorio ed in particolare di quei Comuni come quello di Genova che spesso invece preferisce concentrarsi su politiche per la sicurezza mirate a sovrapporre modelli demagogici basati su soluzioni fai da te a volte nemmeno concordate al meglio nelle sedi istituzionali competenti.
Questo vale anche per tutte le operazioni mediatiche che sempre più spesso vengono messe in atto anche nelle altre province liguri, vedasi a Sarzana, Imperia e Savona
Ecco perché abbiamo scelto di mettere in evidenza il paradossale spreco di più di 30 mila euro versati per recintare piazza Settembrini a Genova Sampierdarena per motivi di sicurezza.
Un modello di sicurezza che non deve assolutamente diventare un esempio da prendere in considerazione perché non aiuta sicuramente le forze dell’ordine (visto che chi delinque si sposta) ed alimenta la paura tra le persone che non hanno bisogno di recinti e muri, oltre ai quali, questo è un altro dato paradossale, imperversa l’abbandono (basti pensare che a pochi metri da Piazza Settembrini si trovano cumuli di spazzatura, mobilio e materassi abbandonati in mezzo a ratti e sudiciume)
Genova rappresenta il cuore della Liguria, per questo quando incontreremo il Prefetto del capoluogo ligure oltre a mettere sul tavolo la carenza di personale, le gravi condizioni logistiche presenti in molti uffici della Polizia di Stato, al limite dell’agibilità chiederemo di dare priorità ad investire su risorse mirate all’attività investigativa che si trova letteralmente in ginocchio!
Imperia, Ventimiglia, Sanremo, Savona e La Spezia pur trovandosi su un territorio di competenza distrettuale dello Sco della Questura di Genova non possono contare sul supporto della Squadra Mobile a causa della carenza di personale e di risorse economiche per poter pagare le missioni ai poliziotti che devono spostarsi sul territorio.
In conclusione siamo ben consapevoli delle difficoltà che dovremo affrontare nel 2020 per poter supportare al meglio la nostra categoria che oltre a rivendicare un rinnovo contrattuale dignitoso, necessita d’investimenti seri, concreti e non demagogici su un modello di sicurezza democratica distante dalla demagogia fai da te.
Redazione del quotidiano digitale di libera informazione, cronaca e notizie in diretta