Pepe Mujica, ex presidente uruguaiano, ha trascorso dodici anni in prigionia a causa delle sue idee. La madre era nata a Favale di Malvaro (GE), in Liguria Il padre, agricoltore, morì quando Pepe aveva solo cinque anni. Incarcerato nel 1973 insieme ad altri due tupamaros, guerrigliero a tutti gli effetti perché si prodigò in vere e proprie azioni di sabotaggio, rapine e azioni criminali che gli comportarono anche ferite a armi da fuoco. Trascorse gran parte della detenzione in un pozzo nero in isolamento, utilizzato come ostaggio da giustiziare nel caso i tupamaros si fossero lanciati in altre azioni di guerriglia.
Vive in una piccola cascina, nella quale viveva anche all’epoca dell’incarico presidenziale con un equivalente di 800 euro mensili, parte delle quali destina alle O.M.G. Lontano dalle ideologie, venne invitato alla Casa Bianca da Barack Obama per cercare un ravvicinamento con Cuba. Afferma “… Ci sono persone di 90 anni che hanno milioni di milioni e continuano ad accumulare denaro. E non abbiamo manco il coraggio di tassarli e dirgli basta. È incredibile. Questi sono i problemi del mondo, di un mondo che non ha una governance. Se non siamo capaci di stabilire degli obiettivi, di occuparci dei problemi del mondo e di affrontarli rendendoli la nostra ragione di vita, mettiamo in pericolo la nostra stessa vita. La fase del capitalismo che stiamo vivendo ha portato il progresso. Probabilmente ha aumentato l’aspettativa di vita di 40 anni. Ma, allo stesso tempo, ci ha rovinato la vita, ci ha rubato il tempo. Ci ha trasformati tutti in merce di scambio. Siamo tutti in vendita. Abbiamo inventato una società del consumo con un bisogno costante di crescere. perché se l’economia non cresce è una tragedia. Abbiamo inventato una montagna di consumi superflui. Buttiamo via, compriamo, buttiamo via e… ma è la nostra vita che stiamo sperperando. Perché quando compro qualcosa o tu compri qualcosa non lo compriamo con i soldi. Lo compriamo con il tempo della nostra vita che abbiamo speso per guadagnare quei soldi. Con l’unica differenza che l’unica cosa che non si può comprare è la vita. La vita si esaurisce. Ed è terribile sprecare la propria vita per perdere la libertà. La vita è troppo bella per darle così poca importanza… “. Alle Nazioni Unite, con il suo solito fare chiaro e trasparente, iniziò così il suo discorso: “… per tutta la sera si è parlato di sviluppo sostenibile, di tirare fuori immense masse dalla povertà, che cosa ci passa per la testa? Il modello di sviluppo e di consumo attuale… è quello delle società ricche… mi domando cosa succederebbe a questo pianeta se gli Hindù avessero la stessa proporzione di aiuto che hanno i tedeschi… quanto ossigeno ci resterebbe per poter respirare?… abbiamo creato una civilizzazione… quella in cui siamo… figlia del mercato… figlia della concorrenza”. È da sempre un convinto sostenitore della legalizzazione delle droghe leggere e molto vicino in diverse posizioni al presidente venezuelano Chavez. Due films ugualmente pregnanti hanno raccontato la storia di quest’uomo: “Una notte di 12 anni” di Alvaro Brechner (2018) e il documentario di Emir Kusturica “Pepe Mujica. Una vita suprema” (2019).
Mauro Salucci
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Mauro Salucci è nato a Genova. Laureato in Filosofia, sposato e padre di due figli. Apprezzato cultore di storia, collabora con diverse riviste e periodici. Inoltre è anche apprezzato conferenziere. Ha partecipato a diverse trasmissioni televisive di carattere storico. Annovera la pubblicazione di “Taccuino su Genova” (2016) e“Madre di Dio”(2017) . “Forti pulsioni” (2018) dedicato a Niccolò Paganini è del 2018 e l’ultima fatica riguarda i Sestieri di Genova.
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