CARIGE, TOTI: “MIOPE NON METTERE NESSUN LIGURE NEL CDA DI UNA BANCA CHE TANTE FAMIGLIE DELLA LIGURIA HANNO CONTRIBUITO A SALVARE”.
CRIVELLO: “NESSUN GENOVESE NEL CDA DI CARIGE È UNO SCHIAFFO ALLA COMUNITÀ”
Genova – “Spiace apprendere dagli organi di stampa che nelle liste del consiglio di amministrazione di Carige non figuri nessuna personalità del nostro territorio. Questo è motivo di grande rammarico per la Regione, che ha sempre profuso grandi sforzi per sostenere e salvare una banca che non è solo un’istituzione finanziaria, ma un pezzo di storia della Liguria. Un istituto al cui salvataggio hanno contribuito tutti i liguri, con affetto e senza mire speculative. Spiace che il nuovo azionista di riferimento non abbia saputo cogliere la ricchezza e le opportunità offerte dal territorio. Nella rigorosa distanza che la politica deve tenere dalle istituzioni bancarie, siamo certi di aver dato il nostro contributo per aiutare la banca, così come lo hanno fatto tante famiglie liguri, rimettendoci anche risorse proprie. Nel pieno rispetto della libertà di decisione, ritengo tale scelta miope, insensibile e contraria agli interessi della stessa Carige, dei suoi lavoratori e delle rappresentanze sindacali. Se questa è la cifra della nuova governance, Regione Liguria farà le dovute valutazioni, continuando a essere prima di tutto dalla parte delle famiglie, delle imprese e dei liguri”.
Sul tema è intervenuto con una nota anche Gianni Crivello, Capogruppo dell’omonima lista in Consiglio Comunale. “Se non fosse un tema di grande rilevanza, dopo aver appreso che nessun ligure/genovese sarà presente nel Consiglio di Amministrazione di Banca Carige, avremmo pensato di essere su “Scherzi a parte”. Un istituto certamente presente su tutto il territorio nazionale ma che vede, da sempre, come cuore pulsante la nostra città, dove nacque nel 1483, una delle realtà più antiche al mondo.
Questa scelta rappresenta uno schiaffo ad un’intera comunità, dove si trovano decine e decine di sportelli ed agenzie, con centinaia e centinaia di dipendenti, azionisti e migliaia e migliaia di correntisti.
Nella speranza che sia possibile rimediare a questo grave errore, auspichiamo che si recuperi quanto di imperdonabile è stato scelto e compiuto in questi giorni”.
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