Genova – Francamente siamo stufi dei proclami a mezzo social.
La politica si fa con puntualità, serietà e sobrietà, nelle sedi deputate. Oggi, in questa società distorta dalla comunicazione veloce e leggera, la politica arriva a inaugurare il ritorno al funzionamento di impianti guasti, come se un’infrastruttura o un macchinario funzionante fossero un evento.
Certo, è più semplice lanciare un’accusa o difendersi da un’accusa aizzando la propria platea di elettori che, alla fine, più di un “quando c’eravate voi” non sanno dire, e così i problemi rimangono e le liti da social coprono tutto come melassa.
In un mondo “perfetto” dove tutti hanno ragione, nel mezzo ci sono i cittadini, che, smessi gli abiti da “claque politica”, si ritrovano a dover fare i conti con i disservizi creati dalla politica fatta di comunicati sui social.Per entrare nello specifico, almeno noi, le domande che facciamo a chi ha il dovere di prendersi cura della nostra salute sono:
Il mammografo del Micone è regolarmente in servzio?
È perfettamente funzionante o va sostituito?
Se fosse così vecchio potrebbe essere inattendibile?
Chi ha fatto gli esami qualche mese fa può stare tranquillo?
Quali sono le prescrizioni tecniche dell’azienda che ha fabbricato l’apperecchiatura per la mammografia?
Perchè la mammografia è una cosa seria e serve a prevenire formazioni potenzialmente tumorali. Naturalmente siamo disponibili a incontrare l’Assessore Viale e il Vice Presidente Rossetti, purchè entrambi presenti, magari proprio al Micone per dare una risposta alle nostre domande. Il resto lo lasciamo alla sterilità dei social.
10 gennaio 2020, Pippo Rossetti, Vice Presidente del Consiglio Regionale, scrive:
“MAMMOGRAFO ALL’ANTERO MICONE, IL MACCHINARIO TROPPO VECCHIO NON EFFETTUA PIÙ GLI ESAMI, ALLA FACCIA DELLA SANITÀ A KM 0 DELL’ASSESSORE VIALE. OGNI GIORNO UN DISSERVIZIO NUOVO”.
Massimo Romeo ha segnalato questo disservizio. Purtroppo l’assessore Viale pensa di poter continuare a fare il bello e il cattivo tempo e a utilizzare lo slogan accattivante – ma risibile – della Sanità a chilometro zero quando, invece, in Liguria accade esattamente il contrario. Dopo i malati di cancro genovesi costretti a fare la radioterapia a Savona, adesso un altro servizio viene cancellato a causa di un macchinario troppo vecchio mai sostituito. Parliamo del mammografo dell’Antero Micone di Sestri Ponente, che per limiti di età è stato “spento”, mentre la dottoressa competente è stata trasferita a Pontedecimo. E così l’Antero Micone perde un’altra eccellenza riconosciuta a livello cittadino, alla faccia degli annunci della Giunta regionale.
Ma il problema non sono solo le promesse non mantenute sulla Sanità a chilometro zero: è l’intera disorganizzazione del sistema. Non passa giorno in cui non emergano disservizi e defaillance in campo sanitario, da Ponente a Levante.
Per Toti e Viale però va tutto bene. Anzi, chi osa raccontare la verità viene duramente attaccato. Perché i problemi, anche se ci sono, vanno nascosti dietro la patina dell’ottimismo, alla faccia di coloro che soffrono e chiedono servizi adeguati.
10 gennaio 2020, Sonia Viale, Assessore alla sanità Regione Liguria, risponde:
SANITÀ: VICEPRESIDENTE VIALE, “DA ROSSETTI NÈ SERIETÀ NÈ PROFESSIONALITÀ. MAMMOGRAFO OSPEDALE MICONE PIENAMENTE FUNZIONANTE, ALTRI SEI MAMMOGRAFI DI ULTIMA GENERAZIONE SU TERRITORIO GENOVESE”.
“Anche per i consiglieri di opposizione deve valere la regola di svolgere il proprio ruolo con serietà e professionalità: in questa occasione il consigliere Rossetti ha dimostrato di non avere nè l’una nè l’altra. E sicuramente non è una cosa positiva per i liguri che si attendono da noi, indipendentemente dal ruolo, il massimo impegno”. Così la vicepresidente e assessore alla Sanità di Regione Liguria Sonia Viale risponde alla polemica sollevata dall’esponente ligure del PD in merito al mammografo dell’ospedale Micone.
“Rossetti si comporta da dilettante allo sbaraglio – aggiunge Viale – o da politico in piena confusione da campagna elettorale per sperare nella rielezione. La notizia falsa diffusa con colpevole leggerezza dall’esponente del PD sul mancato funzionamento del mammografo dell’ospedale Antero Micone, che secondo Rossetti sarebbe stato addirittura “spento”, è stata facilmente smentita dalla direzione dell’Asl3 che ha colto l’occasione per ricordare anche come su tutto il territorio genovese sei mammografi siano stati sostituiti con apparecchiature di ultima generazione. Ed in particolare quello dell’Antero Micone non verrà in alcun modo spostato nè è spento”.
In particolare, Asl3 spiega che il mammografo sito presso l’ospedale P.A. Micone in nessuna maniera è stato “spento” o sarà spostato; attualmente è – e sarà anche in futuro – dedicato alle mammografie “cliniche” ed è in itinere la sua sostituzione con un mammografo di ultimissima generazione. Al contempo, l’azienda ha proceduto a sostituire e implementare in tutto il territorio genovese ben sei apparecchiature con mammografi di ultimissima generazione tra loro identici nella sostanza e nelle prestazioni, portando l’offerta specifica ad altissimo livello in tutte le delegazioni della città. In particolare, i nuovi mammografi si trovano a levante presso il Palazzo della Salute di Recco, in Valpolcevera presso l’ospedale Gallino, nel Centro Ponente presso il Palazzo della Salute della Fiumara e l’ospedale Villa Scassi, in Valbisagno presso il Palazzo della Salute di Struppa e a ponente presso l’ospedale La Colletta di Arenzano.
Ma allora dove sta la verità?
fp
Spirito libero con un pessimo carattere. Fotoreporter in teatro operativo, ho lavorato nella ex Jugoslavia, in Libano e nella Striscia di Gaza. Mi occupo di inchieste sulle mafie e di geopolitica.