Ponte Morandi: dopo la denuncia del Gip si aprirà una nuova inchiesta?
Genova – Rischia di esplodere domani, in quella che doveva essere semplicemente un’udienza interlocutoria per la comunicazione della proroga al 14 marzo prossimo dei termini del deposito della perizia, la segnalazione trasmessa alla procura genovese dal GIP Angela Nutini, il giudice che si occupa del secondo incidente probatorio sulle cause del crollo del Morandi.
Nelle carte arrivate sulla scrivania del Procuratore Francesco Cozzi, che valuterà se vi siano gli estremi di reato, sono registrate le parole dei periti del tribunale che si lamentano per le “pressioni ricevute dai colleghi” che rendono “lo svolgimento del loro lavoro poco sereno”.
Intanto oggi, al nono piano di palazzo di giustizia, è stato sentito come persona informata dei fatti il responsabile dell’area tecnica della Direzione I Tronco di ASPI, che ha riferito sia sulla galleria Bertè, dove il 30 dicembre sono crollate 2 tonnellate e mezza di materiale dalla volta, sia sulle barriere fonoassorbenti.
Simona Tarzia
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.