Il giorno della marmotta

Lo sapevate che il giorno del palindromo, 02022020, è coinciso con quello della candelora e della marmotta? Trentatreesimo giorno dell’anno (anche in questo caso palindromo 33) e alla fine dell’anno mancano 333 giorni. Palindromo anche questo. Eppero’, al di là della magia dei numeri. A proposito, anche 666, il numero della bestia, che è esattamente la metà di 333 è un numero palindromo. Dicevo al di la’ della magia dei numeri mi fa piacere soffermarmi sulla giornata della marmotta, ormai un rito negli Stati Uniti che si sovrappone alla nostra Candelora. Quella della “Quanno vi è la Candelora/ da l’inverno sémo fóra,/ ma se piove o tira vènto,/ ne l’inverno semo drénto”. Tradizione tutta americana e canadese che data esattamente dal 1887 e tramandata da alcune popolazioni di origine germanica emigrate in una cittadina della Pensylvania,  Punksutawney di quasi seimila abitanti per la maggior parte impegnati in questa giornata nei festeggiamenti di una tradizione americana in tutto il mondo grazie al film Ricomincio da capo (Groundhog Day) del 1993.

La migliore spiegazione della tradizione del Giorno della marmotta rimane quella data dallo stesso Phil Connors, il protagonista di Ricomincio da capo interpretato da Bill Murray: “Una volta l’anno tutti gli occhi della nazione si rivolgono verso questo ridente centro della Pennsylvania, in attesa della marmotta prodigio. Sto parlando di Punxsutawney Phil, il più famoso meteorologo del mondo, un vero maestro. Secondo la leggenda sa predire l’arrivo di una primavera precoce. La domanda fondamentale che dobbiamo farci oggi è se Phil fischierà la fortuna. Ogni anno è la stessa pantomima, il sindaco picchia la porta con il suo bastone, tirano fuori il grosso topo, parlano con lui e il topone risponde. [Il sindaco annuncia che Phil la marmotta ha visto la sua ombra e quindi l’inverno sarà ancora lungo] Questo è un momento in cui la televisione non riesce a catturare l’acuta emozione di un grosso scoiattolo che prevede il tempo. Sono felicissimo di esserne testimone. Da Punxsutawney vi saluta Phil Connors, ciao ciao”. E tanto per la cronaca Phil anche oggi ha dato il suo responso con il suo pronostico su quando finirà l’inverno. Quando in Pennsylvania erano le 7:28 del mattino, cioè alle 13:28 italiane, non ha visto la sua ombra. Quindi l’inverno finirà presto. Secondo la tradizione locale, infatti, la marmotta viene fatta uscire dalla sua tana la mattina del 2 febbraio: se vede la sua ombra e rientra nella sua tana, perché la giornata è soleggiata, l’inverno durerà altre sei settimane. Se invece rimane fuori, perché non vede l’ombra, l’inverno finirà prima.

Come dicevo il giorno della marmotta divenne una tradizione negli Stati Uniti grazie ai popoli di lingua germanica emigrati in Pennsylvania a partire dai primi anni dell’Ottocento. Giunti in America, questi popoli mantennero buona parte delle loro tradizioni legate alla cosiddetta meteorognostica, parola complicata per indicare i sistemi di previsione non scientifici del tempo basati su segni e particolari eventi naturali. In Europa la tradizione voleva che si usassero i tassi o gli orsi, mentre in Pennsylvania si affermò la tradizione più pratica legata all’osservazione del comportamento di una marmotta, Phil, quella attuale, che pesa 9 chili ed è lunga 55 centimetri. Inutile ripetere che non c’è nessuna logica scientifica, ma che è un gran carrozzone tipicamente americano divertente da seguire. Tanto che pare che all’ultima festa abbiano partecipato oltre 40 mila persone. Tante quanto quelle che hanno partecipato al capodanno genovese salutato dal sindaco Marco Bucci come un grande successo. Comunque se per gli organizzatori dei festeggiamenti del Groundhdog Day il roditore fornirebbe previsioni accurate in oltre il 75% dei casi, uno studio canadese che ha preso in considerazione 13 città nei passati 30 anni ritiene che la marmotta non ci azzecchi poi molto, solo nel 37% dei casi.

Insomma, fra ombrellini, red carpet, folle e masse che partecipano alle feste, marmotte, istrici, candelore, previsioni del tempo, fra virus, allarmi, procurati o meno, e pandemie è appena il caso di tornare all’informazione in bilico fra realtà, verità, percepito e storytelling. Per chi cerca di fare informazione, e per chi, a torto o a ragione, è almeno solito porsi qualche domanda anche sulla presunta verità dei comunicati stampa. Il vaccino al virus dell’informazione troppo spesso dopata dovrebbe essere il partecipare e trovarsi ad essere personalmente presenti. Accade pero’, a volte, che qualcuno anche se l’evento in questione è pubblico, possa aversene a male e cerchi di allontanare i rappresentanti dell’informazione, magari percepiti come testimoni scomodi.
È accaduto anche questo.
Dimenticavo, il 2 febbraio 2020, data palindroma, giorno della candelora o anche della marmotta, si festeggia anche la giornata dell’amicizia. E poi c’è quella marmotta che invitata esce allo scoperto dopo un lungo letargo e deve decidere se percepire l’ombra o il sole.

Paolo De Totero

Paolo De Totero

Quarantacinque anni di professione come praticante, giornalista, vicecapocronista, capocronista e caporedattore. Una vita professionale intensa passata tra L’Eco di Genova, Il Lavoro, Il Corriere Mercantile e La Gazzetta del Lunedì. Mattatore della trasmissione TV “Sgarbi per voi” con Vittorio Sgarbi e testimone del giornalismo che fu negli anni precedenti alla rivoluzione tecnologica, oggi Paolo De Totero è il direttore del nostro giornale digitale.