Genova – È successo ieri mattina, mentre alcune pattuglie della Squadra Volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico e del Commissariato di P.S. San Fruttuoso hanno iniziato un serrato pattugliamento delle vie pedonali di Struppa perché poco prima erano state segnalate dai residenti della zona persone sospette, probabilmente autrici di un furto in abitazione perpetrato da alcuni minuti.
Durante le ricerche dei sospetti ladri, transitando in una delle “crose” tipiche delle alture genovesi, gli agenti hanno percepito chiaramente l’odore tipico della cannabis provenire da una delle case.
Gli operatori delle Volanti hanno quindi ristretto la propria ricerca a quell’immobile, rendendosi conto che l’effluvio proveniva da un ambiente, una sorta di scantinato, quasi perfettamente sigillato rispetto all’esterno. E infatti, è stata trovata una vera e propria serra al chiuso, dotata di un avanzato e complesso sistema di coltivazione. Erano infatti presenti una pompa meccanica per l’irrigazione dei vasi, lampade per favorire la fotosintesi, nonché un temporizzatore per regolare il ciclo vitale delle piante. Nell’ambiente, di limitate dimensioni, ma sfruttato molto efficientemente, erano presenti ben 34 piante di canapa, tutte adulte e rigogliose, alte oltre un metro e mezzo, nonché numerosissime giovani piantine, chiaramente tentativi di selezione di esemplari con particolari caratteristiche bio-chimiche.
All’interno dello stesso ambiente è stato trovato anche un essiccatore e alcune infiorescenze già disidratate, pronte per essere trasformate in sostanza stupefacente pronta al consumo.
La perquisizione è stata quindi estesa all’abitazione annessa alla serra, nonché a due capanni per attrezzi presenti nel giardino, ancora con esito positivo. Nell’abitazione, infatti, è stata trovata altra sostanza stupefacente essiccata e pronta alla vendita, mentre nei capanni sono state trovate attrezzature e prodotti per la coltura, in quantità tale da far comprendere che l’attività di coltivazione illegale di canapa proseguiva da molto tempo e che gli utilizzatori della casa si erano organizzati per proseguire a lungo la produzione di stupefacenti.
I due coltivatori, padre e figlio entrambi genovesi, al momento irreperibili, sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria.
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