“Partigiano assassino”, contro il manifesto di Azione Frontale la condanna di ANPI e CGIL

Genova –  “Partigiano assassino. L’antifascismo si cura con la verità”.
È questo il testo del manifesto affisso domenica notte dai militanti di Azione Frontale Genova sulla serranda della sede ANPI di via Isonzo. Il riferimento va alla vicenda delle foibe: “Sono solamente degli Assassini senza pietà che hanno aiutato e trucidato, insieme ai partigiani titini, milioni di italiani, gettandoli ancora vivi in cavità naturali sul Carso, legati con un fil di ferro”, scrivono sulla loro pagina social rivendicando il blitz.

Non si fa attendere la reazione dell’ANPI che in una nota stampa denuncia: Noti per muoversi sempre e solo protetti dalla notte, e non nuovi ad iniziative del genere, l’unica cosa vera è che è la verità che vi deve curare (oltre a qualche buon medico, forse): l’antifascismo è la base della vita democratica di questo paese, grazie alla Costituzione nata proprio dai valori della Resistenza. Nessuno, ripetiamo nessuno, può pensare di oscurare la Resistenza spingendo all’eccesso il parallelismo con ciò che è avvenuto dopo la guerra, e se poi è costretto a farlo di notte, strisciando, si qualifica da sé. Neofascisti fuori dalla storia e dalla realtà democratica“.

Non meno dura la risposta della Camera del Lavoro che risponde così allo sfregio contro la sezione di Sturla: “È evidente il carattere strumentale dell’azione che si colloca all’interno delle commemorazioni del giorno della memoria dedicato alle foibe e che in questo modo cerca di ottenere maggiore visibilità. Al di là della pochezza dell’azione, questi fatti consegnano al nostro Paese la responsabilità di dover ancor più tenacemente tramandare la memoria alle nuove generazioni”.

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