Genova – Un paradosso quello di piazza Settembrini, a Sampierdarena: “Sono metodi che dal punto di vista operativo non servono a nulla”. A parlare è Roberto Traverso, dirigente nazionale del Sindacato Italiano Appartenenti Polizia che spiega con una punta di ironia: “Recintare è solo spostare i problemi da una parte all’altra della città. Il degrado sociale non è un problema di polizia ma dipende dall’abbandono del territorio e non si risolve con i recinti”.
Mettere i recinti e poi chiudere i distaccamenti di Polizia Stradale sono due facce della stessa medaglia, “il degrado urbano e la desertificazione sociale rinvigoriscono la criminalità organizzata e l’insicurezza percepita”, prosegue Traverso che aggiunge: “La chiusura dei presidi sul territorio non ce la possiamo permettere perché la Liguria ha bisogno di molta attenzione rispetto al problema più grave che dobbiamo combattere che è quello dell’infiltrazione mafiosa”.
E i clan imperversano e sfruttano in modo particolare i nostri porti: “Ricordiamo – continua Traverso – le ultime dichiarazioni del Procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero de Raho, rispetto al fatto che i porti liguri sono i portoni degli stupefacenti diretti in Europa“.
Eppure anche dopo l’inaugurazione della piattaforma Maersk a Savona, che ha incrementato lo smistamento di container nella nostra regione, si va chiudere il distaccamento di Finale Ligure “facendo un passo indietro sul territorio”.
Lo stesso vale per controlli extra-Schengen, precisa ancora Traverso: “La polizia di frontiera a La Spezia, ad esempio, rientra in un piano di chiusura che prevede la cessazione del presidio in porto e l’accorpamento dell’ufficio con la Questura”. Un altro passo indietro che va a braccetto con l’accorpamento dei cinofili dell’aeroporto Cristoforo Colombo alla Questura di Bolzaneto “dove – evidenzia sempre Traverso – si stanno spendendo quattrini per ristrutturare un canile che quando piove si allaga perché è costruito in un’area esondabile“.
“Occorrerebbe, invece, investire sulle risorse umane per la lotta alla criminalità organizzata e lo si potrebbe fare anche utilizzando i soldi risparmiati sugli affitti che oggi la polizia paga per i suoi uffici. Auspichiamo che Regione Liguria dia corso al più presto alle nostre richieste di spazi gratuiti come già avvenuto in altre regioni italiane”, conclude Traverso.
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.