Parco del Gargano, progettavano la costruzione di un B&B sui rifiuti speciali: arrestati 6 imprenditori

70 TONNELLATE DI RIFIUTI SPECIALI, ANCHE PERICOLOSI, VERSATI IN DUE ANNI NEL CUORE DEL PARCO DEL GARGANO

Foggia – Nelle prime ore della mattinata di oggi a Manfredonia in provincia di Foggia, i Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Bari, con l’ausilio del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Foggia, hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di sei imprenditori: Giuseppe Bergantino, Antonio Mastromattei, Lorenzo Rocco Silvestri, Michele Silvestri, Francesco Rinaldi, Angelo Pio Silvestri. 
Gli arresti, a carico di alcuni imprenditori del settore edilizio, sono scattati a seguito di complesse e articolate indagini, condotte nell’ambito dell’attività di contrasto agli illeciti in materia ambientale, ordinate dal G.I.P. del Tribunale di Bari, su richiesta della DDA.
L’operazione, denominata “BLACK CAM”, ha avuto inizio nel febbraio 2018 per puro caso, mentre gli investigatori indagavano sul quadruplice omicidio dell’agosto 2017 in San Marco in Lamis, un comune in provincia di foggia. In particolare, sono state le intercettazioni e l’attivazione dei sistemi di videosorveglianza da parte della Direzione distrettuale Antimafia a svelare anche il traffico illecito di rifiuti.

Le indagini hanno evidenziato un’attività continuativa di scarico di rifiuti provenienti da cantieri edili della Provincia di Foggia, costituiti da inerti da demolizione – materiale ferroso, bidoni in plastica, piastrelle, mattoni, amianto friabile – misti a terreno da scavo, e smaltiti in un’area protetta del “Parco Nazionale del Gargano”, in agro di Manfredonia, dove gli indagati progettavano di costruire un B&B sulla colata di cemento che avrebbero  steso per coprire i rifiuti.
Il proprietario dell’area, individuata e utilizzata quale discarica, riceveva quotidianamente ingenti quantitativi di rifiuti provenienti da cantieri edili, al fine di assicurare un risparmio di spesa ai cd “micro conferitori”, derivante dalla mancata attivazione delle corrette procedure di gestione di rifiuti, imposte dalla legge.
I conferimenti, protrattisi per più mesi, attraverso l’utilizzo di automezzi privi delle previste autorizzazioni al trasporto dei rifiuti, hanno comportato lo smaltimento illecito di circa 70 tonnellate di rifiuti speciali anche pericolosi su un’area di ca. 11.000 mq, e con un risparmio di spesa pari a circa 50.000 euro.
Nel corso delle operazioni i militari del NOE di Bari hanno anche sottoposto a sequestro l’intera area adibita a discarica abusiva e i tre automezzi utilizzati per gli illeciti conferimenti, per un valore di circa 300.000 euro.
Le prime valutazioni effettuate sull’area di discarica e sulla tipologia di rifiuti hanno consentito di quantificare in 118.000 euro circa il danno arrecato in termine di spesa da sostenere per il ripristino dello stato dei luoghi.

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