Dal 1970 ad oggi, il nucleo Tutela Patrimonio Artistico dei Carabinieri ha recuperato ben 134.614 oggetti trafugati su un totale di 438.729.
Gli arresti, nell’arco di tempo considerato, sono stati 2.639, mentre 7.042 le denunce a piede libero.
Talune operazioni di rinvenimento portate a termine in Italia e all’estero sono state accompagnate da clamorosa notorietà e hanno confermato l’efficacia dell’organizzazione investigativa centralizzata in una Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti, considerata unica al mondo.
E proprio grazie all’aiuto di questa Banca Dati gestita dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Roma, i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Venezia hanno individuato e recuperato preziosi beni culturali ecclesiastici trafugati da ignoti presumibilmente nel 2013 dalla Chiesa di Sant’Ilario Vescovo, a Piacenza.
Nel corso delle indagini è stato possibile accertare che i beni, dopo il furto e la ricettazione, erano stati illecitamente esportati all’estero dove venivano commercializzati presso una nota fiera antiquaria inglese.
A seguito di ulteriori transazioni e compravendite venivano poi reintrodotti sul mercato italiano, dove sono stati effettivamente individuati e recuperati, presso ignari collezionisti.
I beni sono stati riconosciuti dal legittimo proprietario e la competente Autorità Giudiziaria ha già disposto la loro restituzione. Una persona è stata denunciata per ricettazione.
Le opere recuperate rappresentano importanti testimonianze dell’arte scultorea di ambito ecclesiastico del XVIII e XIX secolo in territorio emiliano-piacentino, e la loro restituzione al patrimonio culturale nazionale e locale è pertanto da considerarsi oltre che “un ritorno a casa”, anche un deterrente contro i furti sacrileghi.
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