Genova – Gli “incivili dell’ingombrante” sono di tanti tipi.
Esistono gli svuota cantine che piazzano la camera da letto della nonna a lato strada. Gli idraulici improvvisati che nottetempo scaricano l’ape piena di calcinacci, lavatrici, scaldabagni e boiler. E i pigri, che il viaggio all’isola ecologica lo evitano come la peste e sistemano la vecchia TV a tubo nel primo spazio un po’ più intimo che trovano.
Il fenomeno dell’abbandono degli ingombranti a Genova è una piaga e colpisce soprattutto in periferia, nei luoghi meno frequentati, come la nuova strada di AMIU, il by-pass inaugurato nel 2011 che da Borzoli porta alla discarica di Scarpino.
1.641 metri di paradiso per gli incivili che si danno allo scarico selvaggio nonostante ci sia pure il divieto di transito tassativo per i mezzi privati.
Noi abbiamo fatto una passeggiata a piedi dopo il boom di segnalazioni ricevute. Guardate cosa abbiamo trovato.
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.