Genova – Sono stati riscontrati anche in Liguria casi sospetti di coronavirus che saranno smentiti o confermati nelle prossime ore dopo l’esecuzione del tampone. Un sistema abbastanza rapido ma che richiede circa 4 ore. Lo ha comunicato nel corso della conferenza stampa di aggiornamento sul coronavirus l’infettivologo Filippo Ansaldi al termine della riunione operativa della task force di Alisa a cui hanno preso parte, tra gli altri, il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti, la vicepresidente e assessore alla salute Sonia Viale, l’assessore regionale ai Trasporti Gianni Berrino, l’assessore regionale alla Scuola Ilaria Cavo, il commissario di Alesa Walter Locatelli.
È questa la principale novità del sistema di monitoraggio messo in atto dalla task force regionale.
“Da ieri – ha ricordato Toti – vi è l’obbligo dell’autodenuncia da parte dei cittadini che accusano sintomi e sono transitati in aree a rischio ed è obbligo per i sindaci di utilizzare i loro poteri coercitivi”. Una misura che non è stata rispettata da una famiglia di Codogno di 9 persone che si è recata nella seconda casa situata in Liguria a Monte Marcello e ora è in isolamento coatto nella frazione del Comune di Ameglia.
La vicepresidente e assessore alla salute Sonia Viale ha comunicato che nel pomeriggio si svolgerà la riunione della task force di Alisa e della Cabina di Regia che è stata istituita proprio ieri: “Stamani – ha detto Viale – abbiamo avuto un incontro con gli Enti Gestori per la regolamentazione degli accessi negli ospedali e nelle RSA, per far loro capire l’importanza di questa misura che è stata comunque accolta bene. E nel frattempo è in corso di allestimento presso l’ospedale Policlinico San Martino la tenda per il triage alle persone che si autopresenteranno al pronto soccorso, manifestando febbre o sintomi respiratori. La seconda tenda sarà allestita nelle prossime settimane nei pressi del pronto soccorso dell’Istituto Gaslini”.
CHI DEVE AUTODENUNCIARSI?
È obbligatorio per tutti coloro che negli ultimi 14 giorni abbiano fatto ingresso in Liguria dalle aree oggetto di provvedimenti restrittivi: dalla Cina, dai Comuni della provincia di Lodi e dal Comune di Vo’ Euganeo (Padova). Chi è stato in zona a rischio dovrà chiamare il 112 o contattare i dipartimenti di prevenzione delle proprie ASL.
COS’È UN CASO SOSPETTO?
È un caso sospetto chi ha un’infezione respiratoria ed è stato negli ultimi 14 giorni nelle aree a rischio in Cina, del mondo e delle regioni italiane. Oggetto di provvedimenti restrittivi anche gli operatori sanitari che prestano cura a casi sospetti e tutti coloro che manifestano sindrome respiratoria e hanno avuto contatti con casi sospetti o confermati.
I CASI SOSPETTI IN LIGURIA
Sono stati sottoposti ad accertamenti per la ricerca di coronavirus i componenti di una famiglia di Torino, residente nella ASL 2, due persone residenti a Lerici che hanno avuto contatti con il Lodigiano, un nucleo di Montemarcello in arrivo da Codogno.
PER SAPERNE DI PIÙ SUL CORONAVIRUS VISITA IL SITO DEL MINISTERO DELLA SALUTE:http://www.salute.gov.it/portale/malattieInfettive/dettaglioFaqMalattieInfettive.jsp?lingua=italiano&id=228
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