Genova – Precisi criteri e linee guida per l’allestimento di interni, quale ad esempio la scelta dei colori per le pareti, hanno ispirato la realizzazione della “Stanza Rosa” del Comando Provinciale dei Carabinieri, inaugurata oggi alla presenza del Procuratore Francesco Cozzi, del Comandante Provinciale Gianluca Feroce, del Comandante della Legione Liguria Pietro Oresta, e dell’Arcivescovo di Genova Angelo Bagnasco.
Nata per costituire un’attrezzata e qualificata struttura di audizione protetta a disposizione di tutte le Associazioni, dei Centri e degli Enti di assistenza alle vittime di violenza della provincia di Genova, la “Stanza Rosa”, oltre che dagli annessi uffici per il personale operante, è composta da due comode stanze: una per le deposizioni, l’altra destinata agli accompagnatori delle vittime. Entrambi i locali sono dotati di un’area gioco per i bambini, così da consentire maggiore tranquillità alle donne che dovessero rivolgersi al Comando provinciale per sporgere denuncia, o semplicemente per ricevere una consulenza, senza la preoccupazione di non sapere dove lasciare i figli.
La “Stanza Rosa” è stata realizzata con i contributi del Centro “Per Non Subire Violenza Onlus”, dell’Associazione “La Via dei Colori Onlus”, di Regione Liguria, di Città Metropolitana e del Comune di Recco. Proprio a Recco, peraltro, all’interno della locale Stazione Carabinieri, è in via di completamento il “Punto Bambino” un allegro spazio gioco, colorato e confortevole dove accogliere le donne vittime di violenza che si presentino presso quel Comando per denunciare o per ricevere sostegno.
I REATI DI GENERE NEL BIENNIO 2018-2019
L’Arma dei Carabinieri affida la gestione dei “reati di genere” a personale formato presso l’I.S.T.I., l’Istituto Superiore di Tecniche Investigative dell’Arma (con sede a Velletri, in provincia di Roma), allo scopo di creare un network sempre più esteso di operatori specializzati in grado di perseguire, sfruttando anche le potenzialità offerte dalla struttura “molecolare” dell’Arma sul territorio, una visione unitaria e aggiornata dell’andamento di tali specifici crimini in ambito nazionale, adottando conseguentemente le più opportune strategie di contrasto e procedure standardizzate. In tale quadro, la sinergia e il coordinamento tra i vari presidi Carabinieri sul territorio è assicurata dalla figura del referente provinciale per i reati contro le fasce deboli, in forza presso ogni Nucleo Investigativo di Comando Provinciale, con compiti di valutazione delle incidenze delittuose, analisi statistica degli stessi, nonché indirizzo sulle modalità di approccio e indagine in ordine ai singoli casi concreti.
Con riferimento al biennio 2018-2019, ricomprendendo nell’ambito dei reati avverso le categorie deboli anche le fattispecie introdotte dalla Legge 19 luglio 2019, n. 69, il c.d. “Codice Rosso”, emerge come per il reato di lesioni personali in ambito familiare siano diminuite di circa il 24% le denunce presentate dalle vittime e aumentate di circa il 17% le persone deferite all’A.G. in stato di libertà. In sensibile aumento anche il numero dei soggetti arrestati o nei cui confronti sono stati eseguiti altri provvedimenti a tutela dell’incolumità della vittima (come il divieto di avvicinamento ovvero di allontanamento dalla casa familiare).
Per il reato di maltrattamenti in famiglia, le denunce presentate sono aumentate di circa il 39%, quelle in stato di libertà del 62%, mentre per gli arresti si è registrato un leggero decremento.
Per il reato di atti persecutori si è assistito ad un aumento del 45% delle denunce presentate, del 52%dei deferimenti all’A.G. in stato di libertà e del 15% degli arresti.
Per ciò che concerne le violenze sessuali, si è registrato un aumento del 30% di denunce presentate e del 40% di deferimenti all’A.G.; in sensibile aumento le persone tratte in arresto.
Per quanto riguarda, infine, il corrente anno, confrontando il mese di gennaio con l’analoga mensilità del 2019, si registra una lieve diminuzione di denunce presentate per lesioni personali in ambito familiare, nonché un sensibile aumento di quelle relative ai maltrattamenti e agli atti persecutori. Invariate, invece, le denunce per violenza sessuale.
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