L’emergenza sanitaria sta diventando un’emergenza reddito: in piazza i lavoratori genovesi dei servizi educativi e scolastici

USB LIGURIA: SALARIO PIENO PER TUTTI I LAVORATORI DEI SERVIZI EDUCATIVI E SCOLASTICI

Maurizio Rimassa

Genova “Il provvedimento di chiusura dei servizi educativi e scolastici adottato da Regione Liguria per fronteggiare l’emergenza Covid-19 comporta inaccettabili conseguenze sul salario dei lavoratori dei servizi educativi, sociali e di integrazione scolastica che operano nei numerosi appalti del Comune e della Città Metropolitana di Genova”.
Spiega Maurizio Rimassa, coordinatore regionale USB, che questa mattina era in presidio con i lavoratori davanti a Palazzo Tursi per chiedere il riconoscimento della normale giornata lavorativa e del salario pieno senza penalizzazioni nelle retribuzioni per tutto il periodo di chiusura dettata dall’emergenza Covid- 19, proprio mentre dalla Regione arrivava la notizia di un’ulteriore chiusura delle scuole, che porta a 15 i giorni di sospensione dell’attività didattica. 

“Siamo perfettamente consapevoli della necessità dei provvedimenti straordinari a tutela della salute pubblicacontinua Rimassa -, ma non è ammissibile che questi comportino ricadute salariali e trattamenti differenziati rispetto ad altri lavoratori. I lavoratori dei servizi educativi assicurano infatti un servizio pubblico essenziale, già fortemente penalizzato dalle caratteristiche degli appalti e scarsamente retribuito. Non possono quindi tollerare ulteriori penalizzazioni né di essere ancora una volta considerati lavoratori di serie b rispetto alle garanzie e alle tutele dei loro diritti”, conclude Rimassa.

Si parla di ottocento lavoratori e di venti cooperative“un’emergenza nell’emergenza” l’ha definita la capogruppo PD Cristina Lodi che durante il Consiglio Comunale di oggi ha presentato un’interrogazione urgente al Sindaco e alla giunta, alla quale è seguito un incontro in Conferenza Capigruppo.

Cristina Lodi

“Dopo il confronto tra i rappresentanti delle cooperative e la Giunta – conclude Lodi -, questo pomeriggio siamo riusciti ad ottenere l’impegno con urgenza da parte dell’amministrazione per risolvere la situazione, anche attraverso il confronto con le giunte di altre città come Bologna, Milano, Firenze e Torino, coinvolte dal medesimo problema”. 

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