Genova – Itas Mutua Assicurazioni vara un piano industriale che dimezza la sede genovese e a un centinaio di lavoratori arriva l’ultimatum: trasferimento o licenziamento. Peccato che le nuove sedi di lavoro siano Milano o Trento, destinazioni scomode per chi ha figli o genitori anziani da accudire. Una forzatura per una “società di mutua” che dovrebbe mettere al centro il benessere dei dipendenti e invece apre un futuro incerto per altre 100 famiglie genovesi che dovranno fare i conti con questa nuova crisi, dettata da precise scelte di strategia territoriale e non da un dissesto aziendale.
Ed è proprio per chiedere la revoca di questi licenziamenti mascherati che stamattina i lavoratori hanno manifestato in largo Pertini, mentre si svolgeva l’incontro dei rappresentanti sindacali in Regione e in Comune, e nel completo silenzio dell’azienda.
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Per saperne di più sulla vicenda Itas Mutua leggi anche:
https://fivedabliu.it/2020/02/21/itas-assicurazioni-riorganizza-la-sede-di-genova-la-denuncia-di-uilca-trasferimento-o-dimissioni-questo-lultimatum-dellazienda/
Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.