Genova – Nelle nostre città annegate nel cemento e nell’asfalto, gli spazi verdi sono un contatto con la natura che favorisce il benessere mentale dei residenti e produce benefici misurabili per la nostra salute. È quanto emerge da uno studio spagnolo del 2016 sulla correlazione tra spazi verdi e riduzione della mortalità.
Un toccasana per chi vive in un contesto stressante e caotico come lungomare Canepa che da ieri, quando sono state rimosse le transenne, finalmente potrà usufruire dei suoi giardini lato strada.
O forse no?
I “giardini di ruggine” di lungomare Canepa, come li chiamano i residenti, in realtà sono più un verde subito. In mezzo alle auto che sfrecciano a tutta velocità nonostante il limite dei 60, questi spazi pensati come compensazione all’allargamento della strada proprio non piacciono a chi dovrebbe viverli, magari seduto su una delle panchine piazzate dagli architetti del verde proprio davanti a un muro ammuffito.
Ci chiediamo se ci fosse davvero la volontà di migliorare il benessere della comunità con questo intervento o se sia stato solo un gesto simbolico, sulla carta.
Simona Tarzia
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.