Milano – È morto questa mattina a Milano l’architetto Vittorio Gregotti. Aveva 92 anni ed era ricoverato per una polmonite, complicazione del Coronavirus. A darne notizia Stefano Boeri, il presidente della Triennale, che ha fatto un annuncio su Facebook.
Boeri, nel ricordare Gregotti, ha scritto che con lui è scomparso anche “un saggista, critico, docente, editorialista, polemista, uomo delle istituzioni, che – restando sempre e prima di tutto un architetto – ha fatto la storia della nostra cultura. Concependo l’architettura come una prospettiva sull’intero mondo e sulla intera vita. Che grande tristezza”.
“Addio a Vittorio Gregotti, maestro dell’architettura, ambasciatore italiano nel mondo e papà del nostro stadio Ferraris a Genova. Grazie maestro, custodiremo i tuoi gioielli e vinceremo questa battaglia anche per te”.
Queste le parole del Presidente di Regione Liguria, Giovanni Toti, che ha ricordato l’architetto in una nota stampa congiunta con l’Assessore allo sport, Ilaria Cavo, che ha aggiunto: “Ci lascia un grande uomo che, con l’architettura, ha inciso sulla cultura del nostro paese e anche delle nostra regione: ha progettato il piano regolatore portuale di Savona, il centro Kennedy della Spezia fino allo stadio Luigi Ferraris, uno dei simboli di Genova. Lo ricorderemo con l’auspicio, ancora più forte e sentito, che il “suo” stadio, questa bella eredità che ci ha lasciato, possa presto ritornare a vivere”.
Gregotti era nato a Novara nel 1927.
Dopo la laurea in architettura nel 1952 al Politecnico di Milano entrò, come prima esperienza, nello studio BBPR. Dal 1953 al 1968 svolse la sua attività in collaborazione con Ludovico Meneghetti e Giotto Stoppino. Nel 1974 fondò la Gregotti Associati di cui è presidente. È stato anche docente di Composizione architettonica presso l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia, ha insegnato nelle Facoltà di Architettura di Milano e Palermo. Nel corso della sua attività accademica è stato anche ‘visiting professor’ alle Università di Tokyo, Buenos Aires, San Paolo, Losanna, Harvard, Filadelfia, Princeton, Cambridge (U.K.) e all’M.I.T. di Cambridge (Mass.). Tra i suoi numerosi interventi si contano, per esempio la risistemazione di Potsdamer Platz a Berlino, i progetti del Teatro degli Arcimboldi a Milano, del Gran Teatro Nazionale di Pechino. e della Chiesa di San Massimiliano Kolbe, a Bergamo.
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