Imperia – Due mitragliatrici, due fucili a pompa e uno a canne mozze col colpo in canna, quattro pistole cariche, 3 pistole “a penna” monocolpo, bombe a mano, due detonatori a miccia e un lanciarazzi pronto all’uso.
È questo l’armamentario che si sono trovati davanti i poliziotti della Squadra Mobile di Imperia mentre facevano i controlli di routine per il rispetto del decreto “Io resto a casa”. Un arsenale che ha portato all’arresto di Mario Mandrano, pregiudicato calabrese arrestato già nel 2003, sempre per fatti di armi, grazie alle rivelazioni di un pentito di ‘Ndrangheta.
Il blitz è scattato quando i poliziotti si sono accorti di uno strano via vai dalla casa del pregiudicato e hanno deciso di fermare un sospetto. L’uomo nascondeva in auto 700 grammi di marijuana. A questo punto è partita l’irruzione. Nell’appartamento, occultata nel grembiule da cucina indossato dalla madre del pregiudicato, gli agenti hanno trovato la chiave di accesso a uno scantinato dove erano nascoste non solo le armi ma anche parrucche e baffi finti ideali per il camuffamento, e droga.
Mandarano si trova nel carcere di Imperia in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto. Gli viene contestata la detenzione di armi da guerra e di sostanze stupefacenti.
Sull’identità dell’uomo dell’auto, un sanremese anche lui in arresto, invece c’è il massimo riserbo.
st
Potrebbe interessarti anche:
Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.