Genova – Questa pandemia non mette a rischio solo i lavoratori del comparto sanitario ma anche gli addetti alla raccolta e al trattamento dei rifiuti. Sono più di 90.000, in Italia, i lavoratori che in piena emergenza sanitaria si occupano della raccolta dei rifiuti urbani e del trattamento dei rifiuti speciali. Un impegno gravoso come quello dei loro colleghi che garantiscono quotidianamente il funzionamento dei servizi pubblici. Ci auguriamo che presto il Governo garantisca a questi lavoratori un adeguato rifornimento di mascherine e dispositivi di sicurezza per salvaguardare la loro salute e insieme scongiurare una possibile paralisi delle città.
Di seguito pubblichiamo il comunicato ricevuto dalle organizzazioni sindacali per una lavoratrice dell’impianto di Scarpino che sfortunatamente è risultata positiva al Covid-19.
Ai lavoratori impegnati ogni giorno su tutti fronti per consentirci di vivere in una pseudo normalità, va tutta la nostra vicinanza… per quello che può valere.
“Purtroppo anche nella nostra azienda è arrivato il primo caso di contagio da coronavirus.
Non avremmo mai voluto scrivere di questa nefasta possibilità ma purtroppo questa pandemia non sta risparmiando nessuno. Il primo pensiero va alla collega, alla quale auguriamo una pronta guarigione. Nonostante tutte le disposizioni che su nostra segnalazione l’azienda ha messo in campo, il virus è arrivato comunque all’interno dell’impianto di Scarpino.
Pur non volendo cercare responsabilità nei confronti di nessuno, vista la gravità della situazione siamo a richiedere che vengano messe in atto tutte le disposizioni previste dai decreti e oltre. I lavoratori, nonostante le paure insite in questo pericolo invisibile, stanno dimostrando grande responsabilità continuando a prestare servizio, consapevoli del fatto che la nostra è un’attività essenziale per tutta la cittadinanza.
Però è arrivato il momento di intensificare ulteriormente tutti gli strumenti possibili per mettere in sicurezza tutti i lavoratori che hanno avuto contatto diretto con la collega, così come previsto dalle circolari sanitarie del ministero e di conseguenza rendere nuovamente idonee e sicure tutte le sedi, i mezzi e le strutture dell’impianto.
I lavoratori devono poter tornare sul loro posto di lavoro consapevoli che tutto quello che poteva essere fatto per la loro sicurezza è stato fatto!!
Pertanto siamo a richiedere che vengano ridotte al minimo necessario tutte le lavorazioni, limitando i numeri dei lavoratori coinvolti e di attivarsi immediatamente con una bonifica straordinaria in tutti gli spazi comuni”.
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