Coronavirus, “Dichiara di essere in buona salute”? L’assurda autocertificazione richiesta al reparto elicotteri dei Vigili del Fuoco

GenovaI lavoratori, per quanto ci riguarda, non firmeranno alcuna autocertificazione attestante la loro buona salute”.
È una reazione dura quella del sindacato USB dei Vigili del Fuoco che, in una lettera indirizzata al Direttore Generale del Corpo e al Comandante provinciale, denuncia come al personale del reparto volo sia stato chiesto di firmare un’autocertificazione di buona salute ogni volta che entrano in servizio.
Una lettera che racconta dei rischi ai quali sono soggetti i Vigili del Fuoco e delle poche tutele di cui dispongono in ambito di salute. Soprattutto adesso, in piena emergenza Covid-19.

“Noi che siamo normalmente chiamati ad operare nelle condizioni di emergenza anche sanitaria, non possiamo derogare alle necessità di tutela della salute e della sicurezza nel momento in cui intollerabili mancanze di protezione possano danneggiare noi come lavoratori e chi ci sta accanto, con conseguenze nefaste per l’intera collettività e per una continuità nel contagio che ad oggi siamo chiamati ad evitare per espresse disposizioni di legge”, scrive il sindacato che poi rincara la dose e attacca direttamente la dirigenza: “Pertanto ci troviamo costretti ad evidenziare che per  Vostra esclusiva superficialità non sono state adottate le opportune norme previste nel  D. Lgs. 81/2008, lasciando così i lavoratori nella completa mancanza di tutela preventiva che incide direttamente sul contesto lavorativo e viola le disposizioni degli ultimi DPCM per il contenimento dell’epidemia”.
Quindi ricorda le precisazioni del Governo, che per i lavoratori ha disposto delle tutele: In presenza di un’emergenza  di sanità pubblica di rilevanza internazionale e dell’incremento dei casi e dei decessi notificati all’O.M.S ritenuta la  straordinaria necessità ed urgenza di emanare disposizioni per contrastare l’emergenza epidemiologica da COVID-19  devono essere disposte specifiche misure anche all’interno delle nostre strutture operative che, operando per  effettuare tutte le attività per la sicurezza della collettività devono altresì dover adottare tutte le  misure di contrasto  e  contenimento  alla  diffusione  del predetto virus sia per gli stessi operatori sia nei confronti di  tutti gli utenti che vengono a contatto”, e infine avverte: “Vi rammentiamo che quali datori di lavoro Voi avete responsabilità dirette, anche penali, in relazione all’omissione di tutti gli adempimenti che siete chiamati ad effettuare in base alle normative vigenti e in riferimento alla sicurezza sul lavoro soprattutto in tale contesto emergenziale che incide anche sulla tutela costituzionale della salute della collettività  nel caso venga messa a rischio l’incolumità dei lavoratori”.
Il Sindacato conclude la lettera con la richiesta di valutare un percorso di prevenzione sanitaria che non sia solo un mero adempimento burocratico e con la richiesta “di provvedere a riorganizzare il personale ad oggi demandato agli adempimenti per la tutela del contesto lavorativo e di procedere personalmente e/o individuare più opportuni soggetti idonei ad effettuare tutto quanto opportuno per la tutela dei lavoratori in tale stato di emergenza”, e poi lancia una frecciata a chi ha organizzato l’operato dei Vigili del Fuoco in occasione del crollo del Morandi: “Ad oggi viene utilizzata la stessa rete organizzativa impiegata per la gestione della caduta del Ponte Morandi, che ha minimizzato ed evitato di tutelare i lavoratori nell’espletamento delle varie operazioni di intervento senza l’applicazione delle più semplici norme di tutela della sicurezza esistenti e che oggi   si ritrova con il vostro placido consenso a gestire un’emergenza sanitaria che non ha precedenti e che rischia di provocare danni ingenti ai lavoratori e alla collettività”.

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